Le prime suore figlie dell’Oratorio, missionarie in Argentina, arrivarono a Caseros mosse sicuramente dall’amore di Dio, ispirate dal mandato del loro fondatore, san Vincenzo Grossi, e con una valigia di sogni e di speranze da offrire. Le prime erano poche ma molti furono gli anni che dedicarono ai giovani, ai fanciulli e alle loro famiglie, agli insegnanti, agli abitanti del quartiere più bisognosi attraverso la parola amorevole, l’esempio convincente e la fede convinta che le guidava come un faro in una realtà per loro totalmente nuova. Arrivarono in Argentina e fecero presa sui cuori di tutti quelli che incontrarono.
Tutti abbiamo un bellissimo ricordo delle prime figlie dell’Oratorio soprattutto della loro affabilità, gioia e comprensione. Ho avuto la fortuna di conoscerle attraverso suor Grazia Quaranta. Essa, pur avendo il titolo di insegnante, non poteva esercitare la professione in Argentina e dovette frequentare la scuola superiore per avere il titolo nazionale. Fu proprio in quella circostanza che la conobbi. Ci diplomammo nella stessa sessione e mi fece conoscere le altre suore. Nel 1974 incominciammo a insegnare insieme nella scuola primaria nel nostro carissimo «Colegio padre Vicente Grossi».
Anche suor Gemma Ferrari e suor Carla Traballi dovettero frequentare le scuole superiori in Argentina e suor Gemma fu direttrice della primaria fino a quando decise di lasciare la missione per entrare in clausura. Suor Carla fu mia preside fino a quando sono andata in pensione nel 2014, nel frattempo infatti ero diventata insegnante nella scuola secondaria. Nei primi anni al «Grossi» ho conosciuto anche suor Giuseppina Gnocchi, suor Vittoria Ligabue, suor Rina, suor Carmela, suor Rosa, suor Anna Oppici che ci rallegrava con i suoi pranzetti. E ne vennero anche molte altre, tutte con lo stesso spirito di giovialità e di solidarietà che aveva san Vincenzo Grossi. Dio le benedica perché possano continuare in questa stabile missione! Graciela Susana Trinchero