Condividiamo con i lettori del blog la gioia della celebrazione dei 50 anni di apertura della Scuola dell’infanzia e della scuola primaria «Padre Vicente Gorssi» a Caseros (Buenos Aires – Argentina). È stata una occasione propizia per evidenziarne il cammino percorso e i valori che nel corso di tanti anni l’hanno sempre identificata.
Abbiamo dato largo spazio al riconoscimento e alla gratitudine per coloro che hanno reso possibile questo servizio educativo, sia quelli che lo hanno pensato e avviato e che ne hanno accompagnato i primi passi, come tutte le persone che nel corso di tanti anni lo hanno consolidato. Abbiamo ricordato la comunità delle Figlie dell’Oratorio, che sono state le fondatrici, il personale direttivo, gli insegnanti, le famiglie e tutti gli alunni che vi sono passati perché insieme, hanno costruito la storia e lo sviluppo di questa scuola, hanno percorso passo dopo passo il cammino costellato di eventi, preoccupazioni, iniziative ed impegni che l’hanno fatta nascere, crescere e arrivare fino ad oggi. Siamo tutti percorsi dal desiderio che questo anniversario non sia considerato un traguardo ma una tappa, per continuare con slancio fedeli al carisma di san Vincenzo Grossi che ha ispirato la finalità di questa opera educativa.
Un esempio luminoso di fedeltà e di creatività, insieme, ci è stato dato dalle suore che sono strettamente legate agli inizi e al particolare orientamento pedagogico-educativo, che hanno dato alla scuola: suor Giuseppina Gnocchi, suor Vittoria Ligabue, suor Carmela Di Lorenzo, suor Gemma Ferrari, suor Grazia Quaranta, suor Carla Traballi.
Non sono mancati anche ostacoli oggettivi da superare come la mancanza di ambienti adeguati per una scuola e una conoscenza parziale dei bisogni del territorio. Le suore, però, con forza e amore hanno dato avvio alla scuola dell’infanzia e la scuola primaria.
Ricordo ancora il primo giorno, il cortile era allietato dalla presenza degli alunni di due prime classi, c’era una grande confusione, un misto di curiosità e di gioia. Ma al momento dell’alzabandiera il silenzio si fece solenne. Era il 15 marzo del 1972.
Nessuno può dimenticare il grande capannone che è stato il primo spazio adibito a scuola. La struttura delle aule era modesta, però le suore hanno saputo dare un tocco di festa agli ambienti. Festoni e bandierine argentine, ma soprattutto i bambini con la loro divisa scolastica e le insegnanti con il classico grembiule bianco hanno dato luce e vivacità. Fu una vera emozione.
Le suore, con un autentico spirito missionario hanno ricoperto il ruolo di madri e di insegnanti, sono state sostegno per le loro famiglie e sempre con il sorriso sul volto hanno svolto il loro compito in modo esemplare. Era chiaro per loro lo scopo dell’opera che stava iniziando. Era in gioco non solo il futuro dei bambini che frequentavano la scuola ma anche la promozione umana e culturale del quartiere. Di più. Abbiamo scoperto piano piano che la scuola cattolica è una vera fucina di evangelizzazione, di apostolato non tanto per le attività che svolge ma per quello che è nella sua essenza: la formazione integrale degli alunni, alla libertà e alla responsabilità, dentro le quali esprimere i valori del Vangelo.
Oggi questo ricordo così intenso e luminoso si trasforma in auspicio e preghiera perché questa presenza significativa sia orientata al futuro e non solo alla gioventù che frequenta la scuola ma a tutto il territorio.
San Vincenzo Grossi, a cui stavano a cuore i giovani, interceda per la nostra comunità in questa sua insostituibile missione educativa e la sostenga giorno dopo giorno. Non dimentichiamo mai le parole di san Vincenzo Grossi: «Educare è un’opera di amore».
Ex docenti della Scuola «P. Vicente Grossi»