Le pietre grideranno…
Gesù entra in Gerusalemme osannato dalla folla come Messia: è un riconoscimento popolare, ma il potere religioso e i farisei ritengono fuori luogo tanta acclamazione, anzi lo considerano un sopruso.
Alcuni di loro vogliono che Gesù rimproveri i discepoli, che li faccia tacere.
Perché i discepoli dovevano tacere?
Perché non era ammesso che il Messia potesse essere in conflitto con le autorità religiose, che insegnasse una dottrina nuova…
Non era ammesso che il suo regno, dichiarato già presente, non fosse evidente.
Non sarebbe stato ammesso un Messia già sconfitto, già condannato a morte nelle stanze segrete del Sinedrio.
A quanti gli imponevano di zittire la folla osannante, Gesù rispose: «Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno».
Non passeranno molti giorni e i discepoli, pieni di paura, staranno in silenzio, chiusi in casa per sottrarsi a occhi indagatori e a orecchie sospettose. Sembrerà la vittoria dei farisei.
Ma sarà proprio nel momento dell’evidente sconfitta di Gesù, la sua morte, che un cartello posto da mano pagana sopra la sua testa lo dichiarerà Re, Re dei Giudei.
E basterà una sola pietra a gridare talmente forte, da non poter essere zittita fino ad oggi. Luca 24,2: «E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro».
Non c’è mai stata una contestazione efficace alla testimonianza della pietra.