La fede unisce
Non è una festa liturgica, nemmeno una novena che può precederla, è stata avviata ufficialmente dal reverendo episcopaliano Paul Wattson a Graymoor (New York) nel 1908 e dal 1968 anche la chiesa cattolica l’ha inserita nei propri calendari pastorali e prima ancora l’ha accolta, come opera buona e giusta, istituendo anche un Dicastero per questo scopo.
Si tratta della Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani. Nell’emisfero nord viene celebrata dal 18 al 25 gennaio, simbolicamente tra la festa della cattedra di san Pietro e quella della conversione di san Paolo; nell’emisfero sud, in cui gennaio è periodo di vacanza, le celebrazioni possono essere in altre date, come ad esempio nell’altrettanto simbolico tempo di Pentecoste.
Quest’anno il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, è ispirato alla domanda di Gesù a «Credi tu questo?» (Gv 11,26) ed essendo il 2025 il millesettecentesimo anniversario del primo Concilio ecumenico, quello di Nicea celebrato nel 325 d.C, questa commemorazione offre l’occasione per riflettere e celebrare la fede comune dei cristiani.
Questa commemorazione offre un’opportunità unica per riflettere e celebrare la nostra fede comune espressa nel Credo formulato durante quel Concilio, una fede ancora oggi viva e feconda.
La Settimana di preghiera del 2025 ci invita ad attingere a questa eredità condivisa e ad entrare più profondamente nella fede che ci unisce.