Nella mia povertà l’Infinito mi ha guardata

«Dio ci ama di un amore speciale… non bada solo a noi stessi in massa, ma guardò e guarda ciascuno di noi in particolare con illimitato amore. Quando Dio mi scelse tra le creature possibili che gli erano presenti alla mente, mi preferì e lasciò le altre nel nulla. Esse avrebbero potuto essere più sante, più interessanti di me, ma in me vi era qualcosa che Dio preferì a tutto». (San Vincenzo Grossi)

Ringraziamo il Signore per il tempo di grazia del Postulandato; è stato un anno in cui, attraverso la luce dello Spirito, abbiamo avuto l’opportunità di riguardare noi stesse, la nostra umanità e la vita interiore, riscoprendoci creature amate da Dio, plasmate a sua immagine e di appartenere a Lui.

Inoltre è stato un tempo favorevole per purificare la nostra immagine di Dio che quotidianamente si è rivelato a noi come Amore attraverso il dono della sua Parola, la Preghiera, l’Eucaristia e la vita fraterna.

L’esperienza iniziale del cammino formativo ha suscitato in noi il desiderio profondo di conformare gradualmente la nostra vita a Cristo casto, povero e obbediente, chiedendo di iniziare il Noviziato presso la Famiglia Religiosa delle Figlie dell’Oratorio.

Quando Madre Roberta ha accolto la nostra richiesta e ci ha comunicato che il 7 Dicembre c.a. avremmo iniziato il Noviziato, è stata gioia piena, gioia che si è trasformata in rendimento di grazie e lode a Dio Padre per averci chiamate e amate tanto profondamente da unirci a Lui in modo sempre più profondo.

Ci siamo preparate all’ingresso in Noviziato attraverso tre giorni di ritiro spirituale durante i quali, grazie alle meditazioni offerte da Madre Roberta, Don Massimiliano Rondinella e Don Guglielmo Cazzulani, abbiamo riflettuto sul senso profondo della vita Religiosa, della chiamata e della docilità alla Parola dei discepoli, del giovane ricco e di Maria, donna del «Si».

«La vita Religiosa – secondo San Vincenzo Grossi – è quello stato (di vita) in cui i nostri legami con Dio sono più numerosi, più stretti e indissolubili… nel quale chi vi entra dona e consacra sé stesso così da appartenere totalmente a Dio…. È la solenne consacrazione di sé a Dio e la propria totale spogliazione».

Ci si può chiedere: cosa consacrare a Dio? Da che cosa spogliarsi? Cosa rivestire?

Consacrare è offrire per amore: offriamo i nostri sensi, i nostri sentimenti, il nostro essere donne e uomini, le nostre forze, il tempo di cui disponiamo. Perché tutto questo è di Dio e noi siamo chiamati a vivere per fare la Sua volontà.

E Dio ci chiama a vivere per un amore generoso e universale: «Lasciatevi prendere, lasciatevi immolare e consumare: è questa l’ultima parola di un amore generoso». (San Vincenzo Grossi)

Il modello a cui dobbiamo ispirarci è Cristo: «Il primo consacrato e dedicato a Dio, è Gesù Cristo. Meditate Gesù dalla culla alla tomba e ne resterete persuasi» (San Vincenzo Grossi).

Spogliarsi è mettere a «nudo» l’uomo vecchio che c’è in ciascuno di noi; spogliarsi del nostro IO che tendenzialmente ci fa pensare solo a noi stessi, dal nostro modo di vivere, di agire, dal peccato e da tutto ciò che ci separa da Dio.

Per rivestire la Grazia di Dio che ci rende uomini e donne nuovi, la stessa Grazia che già abbiamo ricevuto nel Battesimo, che ci rende suoi figli e che ciascun battezzato è chiamato a donare agli altri non trattenendola solo per sé.

«Vieni e seguimi», ma va e amali.

È un invito personale di salvezza, ma che attraverso la Grazia ci rende strumenti di salvezza per gli altri, per il nostro prossimo.

Perché il Signore irrompe nella nostra vita e ci chiama nonostante le nostre imperfezioni, i nostri limiti; non guarda ai nostri meriti, alle nostre ricchezze, ai titoli ma SOLO al nostro cuore.

A noi è chiesto soltanto di essere fiduciosi nell’azione di Dio attraverso lo Spirito, di abbandonarci tra le Sue braccia, riposare nel Suo cuore, lasciarci guardare da Lui e guardarlo in modo profondo come fece l’Apostolo Giovanni.

Quando Gesù passa nella nostra vita lascia un segno, un solco dentro cui gettare e far germogliare i semi della sua Parola; anche noi con la nostra vita siamo chiamate a ripetere questo passare e solcare nella vita dei nostri fratelli.

Per noi è significativo sentire la presenza di Maria che ci accompagna ad ogni passo del nostro cammino: Lei, pura di cuore, umile, docile alla Parola, obbediente alla volontà del Padre e profondamente coraggiosa.

Umanamente è naturale avere timore, porsi delle domande davanti al mistero della chiamata di questo Dio che irrompe nella tua vita e apparentemente stravolge tutti i piani.

Ma in tutto questo Maria è stata nostra maestra e modello perché è stata donna come noi, ha vissuto in pienezza tutta l’umanità; ha guardato dall’interno la nostra umanità e ci aiuta a capire come Dio sta scrivendo qualcosa di bello in noi.

Non sempre è necessario capire per cui abbiamo scelto di essere donne di fede perché è Lui a scrivere in noi.

Allora con Maria possiamo dire: «Eccomi, scrivi pure in me ciò che Tu hai bisogno di dire a questa pagina di umanità».

Il rito di Iniziazione al Noviziato è stato un momento gioioso, emozionante e di comunione con tutta la Chiesa.

Il Noviziato non è una celebrazione racchiusa in pochi minuti ma uno Stato di Grazia che dobbiamo far si che si estenda nel tempo.

Non è una trasformazione solo esteriore, quale può essere l’abito, ma è un tempo per mettere radici in Cristo per poi portare frutto ad ogni stagione della nostra vita a beneficio dell’umanità e della Santa Chiesa.

La nostra vita «sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua, e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere» (Sal 1).

Un ringraziamento di cuore alle nostre famiglie che hanno impiantato in noi il seme della Fede, alle sorelle, ai sacerdoti e a quanti si sono uniti a noi in questo momento importante della nostra vita. Chiediamo sostegno attraverso la preghiera e domandiamo al Signore di suscitare nel cuore di altri giovani il desiderio di seguire Cristo con cuore lieto e generoso nella vita religiosa e sacerdotale.

Un affettuoso saluto

Sorella Brenda e sorella Eleonora

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