Le preghiere mariane (1): Angelus Domini

Oltre ai «classici» fioretti da offrire alla Madonna nel mese di maggio, ai quali sin da piccoli siamo stati educati e formati, la devozione a Maria si esprime attraverso alcuni pii esercizi che hanno in se stessi il compito di rigenerare la fede e la vita spirituale. Tutto dipende se si praticano secondo il fine per cui sono nati o se si sono consolidati piuttosto sull’onda di una preghiera collettiva e impersonale.

La natura degli esercizi di devozione, infatti, è quella di aiutare a trasformare in preghiera e contemplazione i dati principali della fede che riguardano la persona di Gesù come quella di Maria. Tra questi ricordiamo in questo blog l’Angelus e il Santo Rosario.

La preghiera dell’ANGELUS.

È una preghiera che ha mantenuto inalterato nel tempo il suo valore e la sua freschezza.

È stata considerata il breviario dell’analfabeta perché accompagna i momenti principali della giornata seguendo un ritmo liturgico: l’alba, il mezzogiorno e il tramonto. Ha un carattere biblico ed è aperta verso il mistero pasquale

È una preghiera narrativa intercalata dalla triplice invocazione a Maria.

La prima antifona rievoca la visita dell’angelo a Maria e il suo concepimento verginale.

La seconda antifona ripropone in forma di preghiera l’assenso di Maria.

La terza antifona presenta il mistero dell’incarnazione.

La struttura semplice e narrativa facilita la comprensibilità e la memorizzazione ed è totalmente ispirata al Vangelo.

La sua cadenza oraria ha una missione: far emergere nell’arco della nostra giornata la preghiera avendo come riferimento la persona di Maria, donna del quotidiano.

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