Preghi per noi!
Se c’è un luogo dove la persona è un numero, questo è il contesto in cui si vanno a fare le analisi cliniche. Numero da prendere al totem, numero sul tabellone dell’accettazione, numero dello sportello, numeri del codice fiscale, e numero per entrare nella saletta dei prelievi.
Ma non tutto è informatizzato, come potrebbe sembrare! Dietro allo sportello, come dietro al carrello pieno di provette ci sono delle persone vive, e non solo perché offrono un servizio, che un robot non saprebbe svolgere, ma perché sanno andare anche oltre… oltre i numeri!
Concluso felicemente tutto l’iter, quella mattina non mi era rimasto che raccogliere la giacca e salutare, ma l’infermiera anziché ricambiare il saluto dice: «Preghi per noi!».
Sorpresa! Meraviglia! Stupore! Una richiesta che è suonata come un dono e quindi gratitudine!
Mi sono state affidate, senza proferir parola, fatiche personali e familiari, un sistema di lavoro pesante, …l’angoscia di trovarsi continuamente di fronte al dolore fisico, alla malattia, allo sconforto…, ma anche alle speranze di quanti si siedono davanti a lei e allungano il braccio per il prelievo.
Perché questa richiesta: Preghi per noi?
Sicuramente l’ha ispirata il crocifisso al mio collo, un segno che ha aperto una breccia nella routine dei suoi gesti… provette, laccio, ago… e poi… a chi tocca?
Come non pregare per lei, la sua famiglia, per le sue colleghe…subito!
Ma la chiamata è forte: dare un respiro ampio alla Preghiera delle Lodi per essere “voce di ogni creatura”!
I salmi, una cascata di lodi, invocazioni, grida, intercessioni, da espressioni pronunciate meccanicamente nel binario di una preghiera comunitaria, possono oltrepassare le pareti, e come rugiada dello Spirito spandersi su ogni uomo o donna che percorre le strade di una città che alle prime luci dell’alba si rianima, e come la luce che sta diffondendosi, accompagnare ciascuno di essi all’ingresso nella nuova giornata di lavoro, qualunque esso sia.