I Santi: felici sulla via delle beatitudini
Beati i poveri in spirito:
chi non sa tutto da solo, chi impara e cerca, chi non fa finta di esserlo, tanto da non chiedere scusa o aiuto.
Beati gli afflitti:
non chi cerca la sofferenza, ma chi non scappa dalle difficoltà, le affronta per amore e per amore piange per l’amato.
Beati i miti:
chi non cerca nell’altro la pagliuzza ma il dono che è, chi non risponde al male con il male, chi in modo amabile cerca di fare agli altri quello che vuole sia fatto a lui.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia:
chi non può stare bene se qualcuno accanto a lui soffre, che non pensa che non lo riguarda la persona in pericolo in mezzo al mare o al freddo sull’uscio di casa.
Beati i misericordiosi:
chi giudica ma sempre per amore, chi cerca il bene nascosto, chi pensa che c’è sempre speranza, chi sceglie di consolare piuttosto che fare soffrire.
Beati i puri di cuore:
quelli che vedono senza malizia, non perché ingenui ma perché vedono bene, in profondità, quelli che non hanno pregiudizi, che non gridano ma ascoltano sapendo che sempre c’è qualcosa imparare.
Beati gli operatori di pace:
quelli che non rinunciano a “fare la pace” iniziando dai piccoli e possibili gesti di cura, sporcandosi le mani con le contraddizioni del prossimo, stringendo quella del nemico, che se lo fai si trasformerà in fratello.
Beati i perseguitati per causa della giustizia:
non quella che divide con freddezza la torta in parti uguali anche se chi riesce a mangiarla non prende solo la sua parte, come rigorosamente svelava un giusto come don Milani perché per amare tutti si inizia dai tanti che non hanno possibilità.
(Dalla omelia funebre pronunciata dal Card Zuppi in occasione delle esequie di David Sassoli)
Ecco come noi pure possiamo diventare Santi: percorrendo la via delle Beatitudini, una via controcorrente!