Felici coincidenze!
Ricordiamo, oggi 18 ottobre, l’ottavo anniversario della canonizzazione di san Vincenzo Grossi, nostro Fondatore. Ci sono alcune circostanze che aiutano ad allargare l’orizzonte su questo evento straordinario. Insieme al nostro fondatore sono stati canonizzati i genitori di santa Teresa di Lisieux e il 15 ottobre u.sc., a pochi giorni dall’anniversario che ricordiamo, papa Francesco ha indirizzato a tutti i cristiani una esortazione apostolica richiamando l’esperienza umana e spirituale di questa santa carmelitana di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita.
Non vogliamo a tutti i costi trovare un nesso tra questi eventi, ma non possiamo lasciarli cadere nella pura casualità. Non sono le date che possono legare santa Teresa di Lisieux al nostro Fondatore o a noi, ma la geniale intuizione della sua “vocazione speciale” nella Chiesa e la nostra vocazione di figlie dell’Oratorio indicataci da san Vincenzo Grossi.
Teresa Martin nel 1896 nei suoi quaderni scriveva: “…capii che la Chiesa aveva un Cuore, e che questo Cuore era acceso d’Amore. Capii che solo l’Amore faceva agire le membra della Chiesa … Capii che l’ Amore racchiudeva tutte le Vocazioni…Allora, ho esclamato: La mia vocazione è l’Amore!… Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa: nel Cuore della Chiesa, mia Madre, sarò l’Amore!!»
Non troveremo la stessa lirica negli scritti e nella pastorale di san Vincenzo ma, senza dubbio, è presente la medesima mistica.
Con buona ragione Egli non ha definito nelle prime Regole le attività che dovevano svolgere le suore; all’esterno, diceva, devono essere come tutti i fedeli, ma vere religiose nel cuore.
Egli considerava il sacerdote come il cuore della comunità cristiana e le suore, a cui aveva dato vita, dovevano essere sue strette collaboratrici, anche e soprattutto per il senso ecclesiale e pastorale molto profondi ed estesi che dovevano animarle.
Teresa Martin nel cuore della chiesa voleva essere l’amore!
Cambia il linguaggio, ma il concetto è il medesimo: la nostra vocazione nella chiesa è l’amore: – ai sacerdoti che si esprime nella preghiera e nell’offerta per la loro santificazione; – alla gioventù a favore della quale ci spendiamo senza lasciar intentato nulla.
Davvero, felici coincidenze di date!