Vita, dulcedo et spes nostra (Mese di maggio con V. Grossi – 11)

Non temiamo, dice S. Bernardo, di non essere consolati da Lei: Ella non è austera, né mette terrore, ma è tutta dolce e benigna con ognuno che a lei si raccomanda. È a Lei che la Chiesa applica quelle parole della Scrittura: «In me ogni speranza di vita e virtù; venite a me voi tutti». Chiama i giusti e i peccatori. Ora dice S. Bonaventura che, per salvarci, basta che noi la preghiamo che ci salvi. Pertanto, continua S. Bonaventura, quasi indignato che «Maria resta offesa non solo per i nostri peccati, ma anche per la nostra negligenza nel domandarle le grazie». S. Brigida udì un giorno Gesù Cristo che diceva a Maria: «Chiedimi, madre, ciò che vuoi».E Maria che cosa domandò? Nient’altro che misericordia: «Chiedo misericordia per i miseri». Come se dicesse: «Poiché voi mi avete fatta madre di misericordia e avvocata dei miseri, che altro voglio cercarvi se non che usiate misericordia coi miserabili?». Ma questa Madre di misericordia (dice Riccardo da S. Vittore) volge gli occhi suoi pietosi, così sui giusti, come sui peccatori. Dice questo autore che Maria fa come una madre col suo figliuolo: la madre tiene gli occhi sempre su di esso perché non cada; ma se è caduto corre subito a sollevarlo.

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