Maria, frammento abitato dall’Eterno: l’Immacolata, la «Tota Pulchra»
In Maria di Nazareth, frammento di umanità, prende forma il Tutto, l’Eterno. Piccola e sconosciuta madre di Israele, contiene tutto il mistero dell’Incarnazione e diventa Madre di Dio. Il suo grembo riceve la forza per generare non solo il figlio di Dio, ma un mondo nuovo.
In Maria, la «Tota pulchra», si affaccia nel tempo l’infinita bellezza di Dio e del Suo progetto sull’uomo. La bellezza di Maria, infatti, non rimanda alle categorie umane, ma alla unicità e all’armonia che possiedono le «cose di Dio», come quella della prima creatura uscita dalle mani di Dio.
Maria è la «tutta bella» perché è icona del Mistero. In lei il paradosso umiltà e grandezza, creaturalità e grazia, tempo ed eternità, vergine e madre, scompare a motivo del Figlio.
Maria è «tutta bella» perché in lei si attua il duplice movimento, che ogni icona tende a trasmettere: l’antropologia di Dio e la teologia dell’uomo. In lei risplende la scelta dell’Eterno e il libero consenso della fede a Lui.
Maria Immacolata non è un mito, né un’astrazione, è la «visione delle cose che non si vedono».. .e si offre allo sguardo della fede come il luogo della divina Presenza.