Gli occhi generosi della madre (Guardare don Vincenzo con … 3)
Per una madre ogni figlio è unico e irrepetibile, è un miracolo della vita e un dono di Dio! Quale novità avrebbe, dunque, portato Vincenzo, che cosa di lui l’avrebbe sorpresa?
L’ha preso alla «sua scuola», la «più bella», ha spiegato don Vincenzo ormai adulto! Il dialogo tra i due era iniziato quando ancora nulla era tracciabile, né codificabile ma era reale, qualcosa tra l’intesa e la complicità.
Di questa intesa tra madre e figlio, è don Vincenzo stesso che racconta, quando era parroco a Regona.
C’era nella parrocchia da mettere mano agli edifici e don Vincenzo, appena arrivato, non disponeva dei fondi. Si potevano impegnare gli oggetti d’oro offerti alla Madonna del Rosario come ex voto per recuperare il denaro necessario, ma chi lo avrebbe risparmiato dalle reazioni dei fabbricieri, già ostili per altre ragioni, e dei fedeli?
Don Vincenzo non trovò altra soluzione che andare da sua madre e chiederle il denaro necessario. E Maddalena che aveva visto la necessità del figlio, le ristrettezze in cui viveva, forse anche il suo indugio a chiedere aiuto, intuitiva e modesta, senza ostentazione gli diede il denaro necessario e senza dubbio anche qualcosa in più.
I documenti raccontano che «gli diede» e non che «gli prestò». Possiamo sicuramente escludere che non si è trattato di un prestito, perché una madre non presta la vita, né le cure, né l’amore con una segreta o manifesta pretesa di una restituzione. Regala, sempre! O non è madre.
Maddalena in don Vincenzo, già adulto, già parroco, ha visto il figlio e davanti a un figlio in difficoltà non ha aggiunto altre difficoltà, magari pure ragionevoli, perché se è impensabile per Dio che se un figlio «chiede un pane o un uovo, non si dà una pietra» (Lc 11,11), lo era anche per lei.