«Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza»
Dio in persona ci ha comunicato che non è da solo. E quando ha incominciato a mettere mano alla creazione si è rivelato e si è espresso solo nella comunione.
Dio è Padre, Figlio e Spirito d’amore (santo), comunione, relazione di tre persone.
Così sarà anche per l’uomo.
Non solo a immagine di Dio: molto di più! L’uomo è fatto a somiglianza della Trinità. Ad immagine e somiglianza della comunione, di un legame d’amore, di una relazione
Io sono quell’uomo pensato e creato non ad immagine del Dio solitario, ma della sua Trinità.
Per questo posso essere felice solo a motivo dell’altro.
Questo mistero fa sentire piccoli ma avvolti in un abbraccio…
È l’abbraccio, infatti, il senso pieno della Trinità. Lo hanno intuito gli autori della iconografia trinitaria che enfatizzano le braccia del Padre, del Figlio e le ali dello Spirito.
Il titolo, con cui si apre questa riflessione in occasione della Trinità, è uno dei passi della Genesi che mi provoca da sempre.
Nel dialogo con i ragazzi, credenti o non, spesso accanto alla domanda “esiste Dio?” c’è subito “com’è?”. Penso sia molto umano cercare di dare forma, immagine, suono al concetto di Dio. Dare un confine, un riferimento, una collocazione dà serenità alla mente umana. La bellezza del Dio cristiano è che non si manifesta secondo i nostri schemi, ma solo grazie a chi cammina e vive accanto a noi. Si manifesta sempre in una relazione, in un incontro mai sterile. Stare con la gioventù mi permette sempre di pensare com’è variegata e sorprendente l’umanità. Credo che ogni creatura umana, che abbia toccato questa Terra o che la percorrerà in futuro, sia un’occasione in cui Dio si rileva un pezzettino alla volta come un grande mosaico. Essere in uscita verso gli altri, vivere l’empatia con e per gli altri, dare o ricevere amore sono esperienze che permettono di scorgere un pochino Dio.