Cuore pieno di mitezza
La mitezza è un atteggiamento di benevolenza ed è orientata più direttamente al bene dell’altro.
Gesù mette la mitezza al primo posto tra le qualità del suo cuore perché essa esprime meglio l’amore che lo anima. Infatti la mitezza del cuore di Gesù esercita una vera attrazione, tanto più avvincente quanto più è discreta e silenziosa.
Con la sua mitezza non è più il tempo delle minacce, e anche se il mondo è sempre peccatore, ora è considerato un mondo destinato a convertirsi e non più oggetto della collera di Dio. Gesù manifesta per i peccatori la mitezza del suo cuore evitando di condannarli.
La benevolenza, figlia della mitezza, porta a una sincera stima. Favorisce uno sguardo che riscopre le qualità e i valori di ciascuno. Gesù conosceva i limiti e i difetti delle persone che chiamava a seguirlo, ma proprio in questa chiamata esprimeva la sua stima.
Gesù stima la vedova dell’obolo, come la cananea e il centurione per la loro fede. Un altro elogio lo fa nei riguardi della peccatrice che entra in casa di Simone, non giudica la samaritana che, invece, stima in grado di accogliere il Suo dono.
Nel cuore mite di Gesù non abitano la violenza e la vendetta bensì la sollecitudine al perdono, un perdono completo senza condizioni ed immediato.