Accende lumen sensibus…
Il Veni Creator Spiritus è l’inno allo Spirito Santo più conosciuto, composto nell’809 dal monaco benedettino Rabano Mauro. Quanto questo monaco ha racchiuso 1200 anni fa in queste parole, corrisponde ancora oggi al nostro desiderio.
Tra le diverse immagini inserite nel testo ve n’è una che in latino suona così: Accende lumen sensibus. Le diverse traduzioni aprono una comprensione diversa dell’azione dello Spirito Santo. Ci soffermiamo sulla traduzione letterale dal latino: accendi la luce ai sensi.
Ravviva, risveglia, rianima…
Di frequente i nostri sensi, infatti, sono intorpiditi, non percepiamo molte cose che ci stanno attorno, perché con i pensieri siamo da un’altra parte. Guardiamo ma non vediamo, sentiamo ma non ascoltiamo…
E quando pensiamo allo Spirito lo consideriamo come a qualcosa di solamente spirituale. Questa invocazione chiama in causa i nostri sensi, udito, vista, tatto… con ragione.
I sensi ci mettono in relazione con la realtà, e da quando Dio ha “inventato” l’Incarnazione per comunicare con l’umanità, noi possiamo avvertire in essa la presenza di Dio.
Infatti, sperimentiamo Dio non con il nostro intelletto ma con i nostri sensi: ascoltando nelle molte voci la voce di Dio, vedendo nelle realtà visibili quanto è invisibile, percependo nei gesti di cura, di accoglienza, di perdono l’amore di Dio.
La missione dello Spirito Santo è, quindi, di risvegliare e accendere i nostri sensi, perché sono l’organo della nostra esperienza di Dio.