Lo stupore «scandaloso» del Natale

Tra le statuine del presepio, ce n’è una molto curiosa. La chiamano  «l’incantato».
Rappresenta un fanciullo con le mani vuote, le braccia aperte e il viso che
esprime meraviglia.

Un giorno le statuine del presepio se la presero con l’Incantato perché non
portava nessun dono a Gesù.
Gli dicevano:
«Non hai vergogna? Vieni a Gesù e non gli porti niente?».

«L’Incantato» non rispondeva: era totalmente assorto nel guardare il Bambino.
I rimproveri si fecero più fitti.

Allora la Madonna intervenne: «Incantato non viene a mani vuote! Non vedete che porta a Gesù la sua meraviglia, il suo stupore! Dio, fatto bambino piccolissimo, lo incanta. Pensate: Dio-Bambino!».

Quando tutti compresero, la Madonna concluse: «Il mondo è pieno di meraviglie, ma gli uomini hanno perso la capacità di meravigliarsi.
Peccato! Perché è lo stupore che fa vedere ciò che è invisibile ma reale, che conserva il cuore bambino».

Per questa festa del Natale che per noi, disincantati e razionali, sembra non aver nulla di nuovo per coglierci di sorpresa, ci auguriamo occhi e cuore incantati davanti al mistero dell’Incarnazione, perché dalla meraviglia alla fede il passo è breve, molto breve.


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