Il Signore, la Chiesa, il Papa, si fidano di voi, cari giovani! (GMG 2021 – 8)

In un mondo che si manifesta spesso pessimista, sfiduciato verso il futuro, verso l’economia, la politica e tutto ciò che viviamo, i giovani hanno un compito importante: riportare speranza.

Questo è l’invito che Papa Francesco fa ai giovani con il suo messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di quest’anno. Mi colpisce infatti che il Papa non smette di credere nei giovani e non si stanca di esortare ogni uomo a guardare in alto, a riprendere il cammino con gioia e abbandono in Dio perché la tristezza, il dolore e la morte, che oggi sembrano dominare nel cuore di tanti, non hanno l’ultima parola. Oggi assistiamo alla diffusione dello scoraggiamento, della depressione, della continua lamentela, vivendo con fatica, noia e pure con rabbia. Siamo noi, mondo adulto, che dobbiamo dare loro la certezza che la vita è un dono e tutti siamo chiamati a viverla in pienezza per raggiungere la tanto desiderata felicità.

Nel suo messaggio, Papa Francesco esorta i giovani a farsi testimoni verso i loro pari, perché ciascuno ha qualcosa da dare, chiunque ha dei doni che deve prima scoprire dentro di sé e poi far emergere per il proprio bene e per il bene degli altri.

Solo l’incontro con Cristo ci porta a guardarci dentro con coraggio e verità e ci permette di scorgere tutte le ricchezze e le potenzialità, proprio come Gesù ha fatto con Saulo: lui che era un accanito persecutore dei cristiani, folgorato dal Risorto e sentendosi amato per quello che è, con tutti i suoi limiti, si lascia amare. Saulo, il futuro Paolo, si lascia conquistare perché si sente guardato e apprezzato più nella sua determinazione, nel suo zelo e passione, che nel suo odio verso i cristiani e questo lo farà diventare l’apostolo delle genti.

Oggi si tende a colpevolizzare i giovani che sono incapaci di fare qualunque cosa nella vita, che perdono tempo sui social e non finiscono mai di studiare, vivendo come eterni fanciulli che non sanno prendersi responsabilità. Questo messaggio del Papa mi invita, invece, a rinnovare la mia passione per i giovani, per i quali, come Figlia dell’Oratorio, sono chiamata a dare la vita e a spendere le mie energie, anche se a volte ho l’impressione che quello che faccio non sortisce nessun effetto.

Lasciamoci contagiare dal bene che tutti possono compiere, viviamo con fiducia e speranza perché noi adulti riusciamo a tornare a dare il buon esempio dando valore a ciò che davvero conta, senza perderci in superficialità o cose che non ci rendono felici. Le nuove generazioni hanno bisogno di guide coerenti, ma ancor di più di persone felici, di cristiani credibili, capaci di puntare su ciò che vale. In tante occasioni il Papa ha ripetuto: Non fatevi rubare la speranza! Non fatevi rubare la gioia! E queste parole oggi risuonano più forti e urgenti dentro di me. Ridare speranza all’umanità intera è la strada che dobbiamo percorrere nel nostro oggi. Il Papa rivolge il suo invito ai giovani, io lo giro a me stessa: Alzati e sii testimone di quanto hai ricevuto!

suor Katia Vecchini

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