La Bellezza (Una parola… 20)
Nella spiritualità dell’Oriente cristiano «la bellezza, è uno dei nomi con cui più frequentemente si vuole esprimere la divina armonia e il modello dell’umanità trasfigurata» (LS, n. 235). Il termine «bellezza» è riferito alla natura, all’essere umano e alle sue opere. Tuttavia, la bellezza è innanzitutto attributo di Dio. L’uomo, partendo dal riconoscimento della bellezza del creato giunge al riconoscimento della presenza di Dio al cuore stesso della creazione. La bellezza rivela infatti primariamente l’essere di Dio. E nella bellezza, Dio si rivela all’umanità.
San Vincenzo Grossi riflettendo sulla bellezza rimanda a Dio, non per deduzione, ma per analogia. Scrive: «Come mai una bellezza terrena, benché meschina, benché caduca, benché accompagnata da mille difetti, ci attira ad amarla, e Dio che è una bellezza somma, una bellezza eterna, una bellezza compiuta non ci innamorerà, non ci ruberà tutto il cuore? So la scusa che taluni mettono avanti: Noi amiamo il prossimo perché lo si vede, lo sentiamo parlare, ne sperimentiamo la bontà, ne vediamo le grazie, e ne tocchiamo altresì i favori. Va benissimo.
Ma Dio non è infinitamente più bello, più buono, più benefico di tutti gli uomini? Non è vero che non lo vediate Iddio. Non solo voi lo vedete, ma lo sentite nell’intimo del vostro cuore, persino nelle vostre sofferenze, Egli a voi continuamente si avvicina e con dolce e segreta parola consola, perché è troppo vero che in “Ipso vivimus, movemur et sumus”, che da Lui abbiamo l’essere, il movimento e la vita».
La bellezza, infatti, è l’habitat spirituale nel quale siamo immersi.