Maria, assunta in cielo in corpo ed anima!

«Maria, assunta in cielo in corpo ed anima»: una espressione molto sintetica e molto densa di significati, come lo sono i dogmi, ma che racchiude una verità tanto semplice quanto vitale. Nulla, nemmeno quello a cui è soggetto per legge naturale ogni essere vivente – la morte! – ha sospeso la maternità di Maria per ogni persona. Per Lei essere madre è costitutivo e non c’è dogma che la riguarda che prescinda da questa sua realtà.

Maria allora, in Cielo, cioè nella dimensione divina per eccellenza, lo è con tutte le caratteristiche più belle della nostra condizione umana: il corpo, che le è stato concesso di mantenere, la rende per noi più facilmente raggiungibile, la fa sentire più concretamente vicina ai nostri modi di percepire la presenza, la protezione, l’amore.

L’iconografia del dogma dell’assunzione la rappresenta  senza il bambino in braccio, non perché ora si celebrano le sue prerogative personali, ma perché per Lei è il tempo della maternità universale, senza limiti di spazi e di tempo. Là dove le braccia umane non possono esprimere visibilmente il suo abbraccio materno, entra la dimensione del cielo! 

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