L’amicizia (Una parola… 12)
L’amicizia è parte costitutiva del cammino di s. Bernardo, s. Francesco, s. Chiara, s. Teresa, là dove umanità e santità si saldano strettamente tra loro. Protagonisti determinanti della storia della Chiesa meno ufficiale ma non meno reale ed importante. La Chiesa avanza anche mostrando, nei suoi uomini e nelle sue donne migliori, una nuova architettura dei rapporti umani.
Non si è trattato di amicizia spirituale, o funzionale a una riforma o a un progetto ecclesiale, bensì di amicizia umana, emozionale, viva. Perché l’amore e l’amicizia compongono una parte decisiva di una «scienza pratica» del vivere, una spiritualità che non è sottrazione, ma addizione d’umano.
San Vincenzo Grossi scrive sull’amicizia queste considerazioni: «Sebbene un po’ rari, gli amici non mancano, e coll’aiuto del Signore riuscirete a trovarli. Un’amicizia veramente cristiana e virtuosa riuscirà d’incomparabile dolcezza, di sommo conforto, di gran vantaggio nelle diverse vicende della vita. Essa sarà benedetta da Dio e diventerà fonte preziosa, da cui scaturiranno beni grandissimi e per il corpo e per l’anima».
Questo è il sogno di Dio: che nessuno sia solo nella vita e che questo bisogno proprio dell’uomo di condividere la vita emotiva con altre persone, possa compiersi attraverso relazioni intime e stabili, attraverso disponibilità e affabilità.
San Vincenzo Grossi constata che tante volte l’amicizia è fanciullesca, che parecchie amicizie non reggono al peso di circostanze avverse o di un rapporto provato! Tuttavia, egli insiste «che dobbiamo avere amici. Ci ripugna un isolamento senza amici».
E conclude il suo invito all’amicizia con queste parole, in cui si specchia ogni amicizia:
«Ma non vi è vero amico altri che Dio. Vedete che sorta d’amico Egli è. Egli agisce come se pensasse di noi meglio di quanto pensiamo noi stessi. Egli non sa sospettare: è Dio. Egli perdona le offese tanto presto quanto noi le commettiamo, e sembra dimenticare appena ha perdonato. Il suo amore per noi è sempre fresco, come ne’ suoi primordi. Egli continua ad accattivarsi il nostro amore con dei regali, vari incessantemente, magnifici, preziosi ed elargiti con somma buona grazia. Qualche volta Egli si abbandona agli amici suoi con una esclusività così romantica, che ci fa sentire come se Egli appartenesse a noi soli, e come se tutto quanto Gli appartiene fosse nostro».
Nell’amicizia non si diventa «cloni». Un amico è il nostro completamento, non il nostro sosia. La più grande conquista nell’amicizia è non aver bisogno di spiegarsi per capirsi: per questo il vero amico è quello con puoi anche stare in silenzio.