Suscitare il desiderio

La rivista spagnola Vida Religiosa del mese di marzo 2021, riporta un articolo del prof. Josè Cristo Rey G. Paredes, cmf, nel quale, dopo  una sintetica rilettura delle dinamiche degli ultimi capitoli generali, segue una considerevole e stimolatrice riflessione sul tema. Riteniamo interessante condividerne anche solo alcuni passaggi perché suscita, semplicemente, delle considerazioni nelle quali ognuna può ritrovare se stessa, o rileggere la propria esperienza. L’autore non si sofferma assolutamente in valutazioni o giudizi, perché ogni epoca ha i suoi processi.

Il prof. Paredes parla di quattro fasi attraverso cui sono passati gli ultimi capitoli generali e ipotizza che attualmente si stia entrando in una quinta fase, complici il cambio d’epoca e non ultima la pandemia.

Parte dall’immediato dopo Concilio Vaticano II, quando i capitoli erano definiti «speciali» perché occorreva attuare «il rinnovamento e l’’aggiornamento» richiesti dal 

Perfectae Charitatis, dalla Lumen Gentium e da Ecclesiae Sanctae di Paolo VI. Lo scopo di questi capitoli era quello di inserire la Vita Religiosa nella Chiesa, rinnovare le Costituzioni, ritornare al Vangelo e al progetto originario dei Fondatori.

I capitoli generali della seconda fase ebbero come testo di riferimento la Evangelica Testificatio di Paolo VI e come obiettivo l’approfondimento del carisma particolare. In questa fase il termine carisma cominciò ad entrare nel linguaggio comune dei religiosi.

Nella terza fase un altro documento pontificio, l’esortazione Evangelium nuntiandi, spinse i capitoli a riscoprire la propria missione evangelizzatrice e a reinserirla nella Chiesa, con una attenzione preferenziale ai poveri. Furono i capitoli che, dopo la riforma del CIC (Codice di Diritto Canonico), dovettero approvare definitivamente le Costituzioni rinnovate.                 

I capitoli della quarta fase hanno coperto un tempo molto più esteso rispetto ai precedenti. Le assemblee capitolari erano guidate da una icona evangelica o da un testo biblico, che dovevano illuminare tutti gli argomenti inerenti la vita dell’istituto. Il documento di riferimento del Magistero fu l’esortazione apostolica Vita Consecrata.

In questo inizio della terza decade del secolo XXI, nel contesto di pandemia, in un cambio d’epoca come lo definisce il papa, l’autore dell’articolo afferma che nulla impedisce di poter parlare di una quinta fase. A suo parere la vita consacrata si deve confrontare, nel mondo occidentale, con la «disconnessione» e con la «stanchezza». Egli afferma, infatti, che alla vita religiosa sta succedendo quello che si verifica quando si perde la connessione a internet, però si continua ugualmente a scrivere. E in riferimento alla «stanchezza» si interroga sul fenomeno della ricerca di un «tempo libero», di spazi per rilassarsi da parte dei religiosi dopo le attività dell’apostolato. E legge questa tendenza come una dicotomia. Ma è al contempo convinto che lo Spirito sta offrendo dei segni che ci stanno introducendo in una nuova epoca.

Il riferimento, in questa fase, non è più un documento del Magistero, ma lo stile di pontificato di papa Francesco che, cosciente di ciò che lo Spirito sta chiedendo alla Chiesa, si sta dedicando da diversi anni, e approfitta del tempo che Dio gli concede, per facilitare e promuovere questo cambio.

Ciò di cui oggi abbiamo bisogno, conclude l’autore, è di avviare processi più che stendere progetti. E cita Saint Exupery che scrive: «Se vuoi  costruire una barca per poter navigare, non incominciare a cercare del legno, a tagliare assi, a organizzare il lavoro, prima di tutto devi far sorgere negli uomini e nelle donne un gran desiderio per il mare».

La questione, secondo p. Paredes, è  principalmente come riuscire ad accendere nel cuore di tutti noi la voglia del mare, perché la vita religiosa possa prendere il largo. E questo non è poco!!!

Rispondi