Lo strazio dell’impotenza
«Posso chiedervi di condividere lo strazio dell’impotenza?»
È la richiesta accorata dell’arcivescovo di Milano (qui il testo integrale della lettera) in questo inizio di Quaresima a quanti hanno a cuore la formazione e l’educazione dei ragazzi e delle ragazze delle loro comunità: preti, religiosi, consacrati, educatori, insegnanti, appassionati del bene…
A chi si aspetta suggerimenti o proposte di fronte all’emergenza educativa e spirituale che sta risucchiando in una spirale deleteria tanti giovani e straziando il cuore di molti adulti, l’arcivescovo dice che se «non ha niente da rimproverare a nessuno, in questo momento non ha neppure niente da suggerire».
Ha solo una cruda constatazione: «Brucia dover constatare la mia, la nostra impotenza!»
Nel tempo di preghiera che propone a tutta la Diocesi in questa domenica, e nel quale in prima persona si impegna, l’arcivescovo vuole portare «davanti al Signore questi sentimenti, con la certezza che Lui continua ad amare ciascuno, che manda il suo Spirito a seminare consolazione, coraggio, sapienza».
E invita quanti condividono lo strazio dell’impotenza a unirsi a Lui in un grido:
«Ascolta la voce della mia supplica, Signore,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio» (salmo 28,2).