1 gennaio 2021: 54ma Giornata mondiale della Pace
La «cultura della cura» come percorso di pace
Questo tempo di pandemia che ha segnato indelebilmente l’anno che abbiamo appena lasciato alle spalle e di cui il nuovo anno non sembra essere immune, se ci ha privato di tanti beni e affetti ci ha fatto il dono di vedere e toccare con mano, innumerevoli gesti di cura che hanno evidenziato che la «cura» abita nel cuore umano.
La drammaticità della crisi ha purtroppo evidenziato anche che «la cura» come coscienza comune, è a volte sepolta sotto strati di altre preoccupazioni, da quelle individuali a quelle nazionali, di classe o di partito…o di categoria.
Il papa nel messaggio del 1 gennaio 2021 desidera risvegliare il senso della «cura» perché da modalità eroica per affrontare una emergenza, diventi una cultura, cioè un modo più che naturale di essere e di porsi di fronte a se stessi, all’altro e al creato e che appartenga alla «umanità».
Il papa propone nel suo messaggio, in primo luogo, una cultura della cura come «impegno comune, solidale e partecipativo per proteggere e promuovere la dignità e il bene di tutti», impegno che passa concretamente attraverso la cura del linguaggio, della comunicazione, del dialogo, della educazione e della formazione.
Suggerisce, inoltre, una cultura della cura come «disposizione ad interessarsi, a prestare attenzione, alla compassione, alla riconciliazione e alla guarigione, al rispetto mutuo e all’accoglienza reciproca».
Infine, il papa manifesta la fiducia che la cultura della cura possa diventare una antitesi «alla cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente».
Una cultura della cura che darà inevitabilmente tra i primi suoi frutti la pace.
«Non dobbiamo rassegnarci a nulla che sia meno di questo!»
È l’augurio che ci scambiamo in questo inizio del 2021, illuminato dalla speranza che ogni persona possa riconoscere di possedere nel proprio cuore un tesoro, da non lasciare sepolto, ma da disseppellire per la vita e la gioia di molti, di tutti.
Auguri per un 2021 che ci renda capaci di solidarietà e responsabilità, senza aspettare le macro-occasioni, ma nel micro-presente che viviamo quotidianamente.
Buon Anno.