Grido il Vangelo con la mia sola vita!
«Grido il Vangelo con la mia sola vita!», esclamava Annalena Tonelli, volontaria missionaria in Somalia, senza temere di non essere compresa perché il linguaggio della vita è universale, non è esclusivo di nessuna razza e religione o ideologia ed è inequivocabile. Chi si prende cura degli altri, chi pratica la benevolenza, l’accoglienza, la fratellanza, il perdono, la condivisione, il rispetto, attingendo alle sorgenti del Vangelo, non teme che si esauriscano le scorte, che si prosciughi la sorgente, perché attinge direttamente in Dio.
Don Vincenzo, con un linguaggio semplice e chiaro, scriveva che il buon esempio è una via preferenziale ed efficace di aiuto al prossimo. Suggeriva anche di prestare attenzione ad alcuni atteggiamenti che lo possono rendere inefficace, peggio, deleterio: «Non dobbiamo fare alcuna cosa col fine espresso di dar buon esempio, quasi a volere attirare l’attenzione degli altri perché ne facciano oggetto di emulazione. Nel fare il bene pensate a Dio, cercate la sua gloria, non occupatevi di voi stessi, siate semplici, spontanei ed il buon esempio verrà da sé».
Quando San Francesco inviò i suoi frati a fare la predica del buon esempio, impose loro di stare in silenzio durante il cammino. La loro semplicità, serenità e fraternità sono state comprese meglio dei loro possibili sermoni o raccomandazioni!
Oh! fossimo capaci, noi cristiani, quanti siamo inviati per vocazione o per missione ad annunciare il Vangelo, a farlo con la vita, e, solo se si rendesse necessario, anche con le parole!