Pagine di vita, racconti di un’anima (50)

Lodi, 15 settembre

Non ho superato l’esame. Accetto questa umiliazione come pena alla mia superbia e alle tante negligenze che riconosco di avere avuto in questo tempo. Ho recitato ugualmente il Te Deum e poi sono tornata a svolgere i soliti servizi nella casa. Dovrò anche pensare come rimediare a questo fatto, ma per ora non voglio che mi occupi il cuore e la mente. Con Taddea, che ha avuto il diploma, sono andata a cercare una casa dove poter accogliere un po’ di giovani aspiranti alla vita religiosa. Nella trattativa e soprattutto nell’affrettare lo sgombero della casetta che abbiamo trovato in corso Roma, ci è stato di aiuto padre Zoja. Incomincia a trapelare l’intenzione di don Vincenzo di stabilire una comunità fissa a Lodi dove io potrei rimanere con le giovani aspiranti. Intanto cerco di organizzare la casa per il trasloco. Tutto questo da fare mi pesa perché non ho lo spazio e il silenzio per ritirarmi in preghiera da sola, per gustare la dolcezza dell’amore del Signore. Posso però offrirgli tanti sacrifici nascosti, sofferenze intime segrete che nessuno conosce e che potrebbero anche non essere apprezzate, ma che sono come monete per acquistare anime al Cuore di Gesù.

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