Pagine di vita, racconti di un’anima (14)

Lodi, 4 marzo 1897

Oggi è venuta a trovarci suor Maria Caccialanza. Si è fermata a parlare a lungo con Taddea e a pranzo, mentre mangiavamo, ci ha fatto una confidenza: ha un forte senso di vergogna per essere stata scelta come superiora. Non è un’umiltà di circostanza, si sentiva che era sincera, perché l’umiltà dell’anima si legge e traspare da tutta la persona. Mi auguro che Taddea riesca a comprenderla.

Con lei siamo andate a vedere un appartamentino in un edificio proprio di fronte all’istituto Santa Savina. Potrebbe essere la nostra abitazione per il prossimo anno scolastico. E’ una sistemazione più comoda e ci dà più libertà di uscire, senza dover rendere conto ogni volta alla portinaia dell’Istituto Santa Savina.

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