Pagine di vita, racconti di un’anima (5)
Lodi,25 novembre 1895
In occasione della sua visita periodica, don Vincenzo ci comunica, senza aggiungere spiegazioni e senza lasciare spazio alle nostre domande, che la sorella maggiore dell’Istituto non è più Angelina Cipelletti ma Maria Caccialanza, scelta da lui a sostituirla. Questa notizia, ma soprattutto questa decisione, nonostante l’insistenza di Taddea a voler sapere di più e la fermezza di don Vincenzo a non aggiungere nulla, ha creato un fossato tra me e Taddea. Io sono cresciuta alla scuola spirituale e di vita di suor Maria Caccialanza per cui vedo nella scelta della sua persona come responsabile dell’Istituto una conferma a considerarla guida e madre nello spirito, a fare delle sue raccomandazione una legge, dei suoi esempi un modello a cui attenermi. Taddea non la conosce, mentre ha più familiarità con la Cipelletti avendo trascorso la scorsa estate a Maleo al suo fianco. Di questa apprezza le doti di governo, lo spirito di sacrificio nell’accompagnare gli inizi della fondazione e la disponibilità a continuare dando tutta se stessa per consolidarla. A partire dalle confidenze raccolte, ma soprattutto dai discorsi che ha sentito a margine di un conflitto che già stava prendendo dei contorni precisi, Taddea mi ha detto che la Cipelletti sostiene di aver avuto lei l’ispirazione e che, se pure don Vincenzo per un periodo l’ha aiutata, ora sarebbe in grado di portare avanti da sola le comunità. Gode della stima e della sottomissione di tutte le suore. Da parte mia non ho nulla da dire sulla superiora deposta, mentre non nascondo la mia felicità per la scelta di una persona tanto umile, piena di abnegazione, di fede, di spirito di servizio come suor Maria.