Pagine di vita, racconti di un’anima (2)
Lodi, 20 settembre 1894
Sento intorno alla mia persona tanta cordialità, soprattutto da parte della sorella maggiore Angela Cipelletti. Questo clima sta attenuando il dolore per il distacco dalla mia famiglia e da suor Maria Caccialanza che è la mia guida spirituale. Sono quasi confusa per la conoscenza di nuove suore: vorrei essere espansiva con ciascuna di loro ma mi ritrovo impacciata e timida.
Oggi ho incontrato anche Martina Bottoli che si unisce a me e a Taddea per iniziare gli studi per il conseguimento del diploma di magistrale e una giovane di Maleo che viene a Lodi per lo stesso scopo. Accompagnate dalla Cipelletti che, con don Vincenzo, ha preso i contatti e organizzato la nostra permanenza a Lodi, ci siamo presentate all’Istituto Santa Savina in via De Lemene. Non so se perché la Direttrice non poteva negare un favore a don Vincenzo anche se era in grosse difficoltà, ma la stanza a pianterreno che ci è stata assegnata, da condividere in quattro e dove non arriva mai il sole, è il peggio che in questi giorni mi poteva capitare. Io vengo dalla campagna, ho poche esigenze e ho una consuetudine a condividere gli spazi. Ma qui come posso custodire un minimo di riservatezza personale? Come organizzarci per lo studio senza nemmeno un tavolo? E la vita quotidiana così gomito a gomito? Questa sistemazione non mi lascia prevedere tempi facili né convivenza serena. È vero che noi siamo povere campagnole, con abitudini ed educazione molto lontane da quella delle ospiti, anziane signore decadute, ma mi sembra che il trattamento che ci hanno riservato sia eccessivamente incurante di alcune esigenze primarie. Da parte mia, però, mi sono proposta una regola: stare zitta e tranquilla. Non sono venuta in albergo o in vacanza, lo scopo principale è prepararmi all’esame di ammissione per poter frequentare la scuola superiore. La Direttrice, infatti, nel pomeriggio ci ha presentate ad una maestra che ci aiuterà a questo scopo.