Ascoltare il grido dei poveri – Laudato si’ (6)

 Secondo comandamento verde:

Ascoltare il grido dei poveri che sono le vittime sproporzionate della crisi della nostra casa comune.

Il mutamento del clima – conseguenza di un modello economico e di sviluppo incurante degli effetti negativi sul clima stesso – ha amplificato nelle zone tropicali o sub-desertiche la potenza dei fenomeni atmosferici che da ciclici sono diventati imprevedibili e catastrofici, quali i cicloni, le inondazioni, le carestie colpendo paesi economicamente già svantaggiati e riducendo le popolazioni a vittime non solo dei fenomeni naturali ma di un sistema generale ingiusto.

Non solo.

Sono sempre le popolazioni più povere ad avvertire maggiormente le gravi conseguenze del problema della qualità dell’acqua, a sperimentare più frequentemente le malattie legate alla carenza di acqua potabile. La povertà di alcune classi impedisce l’acquisto di acqua in bottiglia per cui dissenteria e colera dovuti all’uso di acqua non potabile o alla scarsità di riserve di acqua, causano mortalità, soprattutto infantile.

Le falde acquifere sono inquinate da residui petroliferi, dai rifiuti delle industrie; i prodotti chimici utilizzati nelle coltivazioni intensive in molti luoghi del mondo e che si riversano nei fiumi, nei laghi e nei mari, producono nuove malattie endemiche capaci di decimare interi gruppi di abitanti.

La mancanza di risorse in molti paesi è all’origine di conflitti sia interni che con le nazioni confinanti. Basti pensare all’esaurimento delle riserve ittiche che penalizza specialmente coloro che vivono della pesca artigianale, e alla supremazia sui mari messa in atto da alcune compagnie commerciali.  

La congiuntura di queste criticità con un entroterra di povertà sono la causa che spinge molti poveri ad emigrare con grande incertezza sul futuro della loro vita e dei figli.

Noi Figlie dell’Oratorio siamo chiamate a prendere consapevolezza di quanto il degrado ambientale abbia un impatto negativo soprattutto sulle fasce più povere della popolazione, informandoci correttamente della reale situazione dei più deboli ed emarginati. La conoscenza e l’informazione adeguate diventano poi interventi educativi mirati per informare e far riflettere a loro volta su queste tematiche i ragazzi a noi affidati, nella catechesi e nelle scuole.

Se, infatti, molti di questi argomenti sono materia di insegnamenti specifici (ad es. nei programmi scolastici), una aggiornata e corretta informazione delle situazioni di criticità di fasce di poveri prodotte dal degrado ambientale, anche nei nostri territori, ma soprattutto in paesi già naturalmente sfavoriti, non può esulare dai temi della catechesi, da esperienze di solidarietà a cui rendere partecipi bambini, ragazzi, giovani, con iniziative di sensibilizzazione, con campagne di raccolta fondi per alleviare alcune situazioni più problematiche di cui veniamo a conoscenza.

Rispondi