L. Guccini: una vita… per la vita consacrata
Riceviamo la notizia della morte di padre Luigi Guccini avvenuta ieri, 15 marzo, all’ospedale di Arco (TN).
Sono tanti i motivi che ci spingono a ricordarlo, non solo personali e di Istituto ma anche perché membri della vita consacrata per la quale si è speso fino alla fine e nella quale ha creduto fino in fondo.
P Luigi richiama l’immagine delle querce dei boschi che ricoprono il territorio di Montese (Modena) di cui è originario, querce una uguale all’altra, poco appariscenti e molto comuni, se viste con occhio distratto ma ognuna così originale e unica se ci si accosta e ci si siede alla sua ombra.
Direttore della rivista Testimoni, già Religiose oggi e prima ancora Ancilla, ha seguito il cammino della vita consacrata ininterrottamente dagli anni del Concilio Vaticano II con un occhio e un orecchio rivolti ad ogni cenno di rinnovamento, prestando le colonne della rivista che curava, affinché cadessero i muri invisibili tra le diverse congregazioni e potesse circolare il bene che ogni comunità o congregazione coltivava al suo interno. Era una cassa di risonanza di ogni slancio in avanti senza attardarsi nelle crisi, nelle fatiche, nelle contraddizioni che sempre frenano il bisogno di cambiare in meglio.
Sono numerose le sue pubblicazioni su temi della vita consacrata, mai banali né ripetitive ma connotate da intuizioni verificate nella realtà, mai fantastiche ma sempre potenzialmente realizzabili.
Padre Guccini ha donato qualcosa di sé, dei suoi studi, delle sue convinzioni, oltre che della sua esperienza personale e spirituale anche alla nostra famiglia religiosa in alcune occasioni, in particolare in preparazione al capitolo generale del 1997, e con la sua rivista Testimoni, presente in quasi tutte le nostre comunità, e in occasione di alcuni corsi di formazione organizzati a Capiago (Como) a cui alcune di noi hanno partecipato.
La sua morte avvenuta in questa emergenza sanitaria, anche se non per questa causa, potrebbe far passare in secondo piano il suo ricordo.
Noi desideriamo sottolineare non la sua dipartita, ma il solco che ha lasciato nel cammino di rinnovamento della vita consacrata, nel quale abbiamo anche noi seminato perché potesse nascere qualcosa di nuovo per il nostro Istituto.
Grazie, padre Luigi, sei presente nella nostra preghiera!