Il primo giorno di primavera
Oggi è il primo giorno di primavera!
Già da giorni però ha fatto il suo ingresso. I prati sono rinverditi e tempestati di pratoline e altri fiori gialli…Alcuni alberi sono letteralmente scoppiati in fiore, e gli insetti hanno ripreso le loro danze quasi impazzite tra la moltitudine di corolle colme di polline a loro disposizione come non mai. Gli alberi che non sembrano fiorire, ingrossano a vista d’occhio le loro gemme.
Ma per chi è tanta bellezza se noi siamo costretti in casa da un invisibile e catastrofico virus?
I merli hanno ripreso a cantare alle cinque del mattino dai cornicioni dei palazzi e si richiamano coi loro fischi da un isolato all’altro.
Se non fosse per il vasetto di primule che continua a fiorire sul davanzale della mia finestra, e ruba ogni giorno la mia attenzione e cura anche se fatta di pochi istanti, sarei tentata di gridare alla natura: Perché sei tanto ignara delle nostre tribolazioni, delle nostre sofferenze, dei nostri sforzi?
Perché sei in festa mentre noi siamo in lutto e in angoscia?
Non ho una risposta.
Ricevo un invito a prestare a queste creature la mia voce e il mio cuore perché insieme benediciamo il Signore. Sì, lo benedico e lo lodo perché la primavera, nonostante noi, è arrivata, perché Dio ha cura delle sue creature. E se veste i gigli del campo e nutre gli uccelli del cielo, non avrà cura di noi, sue creature che oggi constatiamo tutta la nostra fragilità?