Battezzati e inviati!

«Battezzati e inviati! La Chiesa di Cristo in missione nel mondo». È questo il tema della giornata missionaria mondiale 2019! Il papa, nel suggerirlo, vuole riportare alle origini la missionarietà della comunità cristiana. La vocazione missionaria, infatti, non è successiva al battesimo o alla scelta di vita, né accessoria. 

È intrinseca al battesimo, è un mandato che ci tocca da vicino: io sono sempre una missione; tu sei sempre una missione, ogni battezzata e battezzato è sempre una missione. Ciascuno di noi è una missione nel mondo perché frutto dell’amore di Dio – scrive papa Francesco. La chiesa è nata missionaria.  

Celebrare questo mese missionario, dichiarato, quest’anno, dal papa  straordinario. ci aiuterà in primo luogo a ritrovare il senso missionario della nostra adesione a Gesù Cristo, sigillata, appunto, nel battesimo.

Ricordando i 100 anni della lettera Maximum illud di Benedetto XV, infatti, papa Francesco riprende e ripropone alla cristianità il tema della missione ad gentes. Oggi il nostro mondo è così globalizzato – un villaggio globale!!! – da indurre a pensare che l’attività missionaria ad gentes possa essere superflua o comunque superata. Le reti di comunicazione e i social, in particolare, sono gli strumenti più immediati e alla mano perché tutti sappiano tutto, fino agli estremi confini della terra!

Se la preoccupazione di Papa Benedetto XV agli inizi del secolo XX era di purificare l’evangelizzazione dagli influssi del colonialismo e da altre forme di potere, perché oggi viene nuovamente ripreso e riproposto il contenuto di questo scritto pontificio? Non è nello stile di papa Francesco fare dietrologia, né rispolverare nostalgicamente testi datati!

Una risposta si potrebbe trovare nel fatto che stiamo assistendo ad un nuovo colonialismo disumanizzante, più invasivo anche se meno evidente: la globalizzazione i cui meccanismi sono così diffusi e infiltrati che non è più possibile neutralizzarne l’influenza.

In questo nuovo quadro storico viene ribadita la missionarietà della Chiesa. Essa è inviata ad essere presente dove è presente l’uomo. La Chiesa si ripropone, su mandato di Gesù e per aderire al suo comando, non per ostacolare o stigmatizzare il progresso, l’evoluzione, la storia ma con il compito di vivere dentro ad ogni situazione perché venga umanizzata, cioè illuminata da Gesù e dal suo messaggio, il Vangelo. E la Chiesa siamo ciascuno di noi.

Nell’ambito della attività pastorale delle comunità cristiane il papa vede, purtroppo, alcune tentazioni come l’autopreservazione, l’introversione ecclesiale, il pessimismo pastorale e la nostalgia del passato. Il Mese Missionario straordinario vorrebbe, nelle intenzioni e nei desideri del papa, risvegliare maggiormente la consapevolezza della missione ad gentes per metter mano alla trasformazione missionaria di tutta la vita  cristiana e di tutta la pastorale.

Papa Francesco auspica che tutte le comunità passino da una pastorale di «semplice amministrazione» ad una pastorale missionaria.

Essere in «stato permanente di missione».

Che cosa succederebbe se ogni comunità cristiana e religiosa prendesse realmente sul serio queste parole?

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