Papa Francesco e le religiose anziane
Tra le diverse categorie di persone oggetto di gesti di attenzione e tenerezza da parte di papa Francesco ci sono anche le religiose anziane.
Sono un forte richiamo alla figura della nonna, a lui molto cara e molto presente nella sua fanciullezza e adolescenza.
Anche nell’ultima lettera indirizzata ai sacerdoti il papa ha una nota amabile sulle religiose anziane.
In questi ultimi decenni nelle parrocchie la presenza delle religiose si è diradata e in alcuni casi è scomparsa. In Europa il calo generale di vocazioni lascia grandi spazi al numero crescente delle religiose anziane.
In questo scenario, il riportare l’attenzione sulle religiose anziane che continuano a sorridere – come scrive il papa – non è tanto per compensare una presenza che non produce più servizi pastorali ma perché nella testimonianza semplice di queste sorelle «contente» Egli vede presente il Signore che pasce e si prende cura di ciascun.
Se nei tempi d’oro, tra Le mille e una suora di Alessandro Pronzato c’era suor De profundis -così chiamata per la sua faccia costantemente da funerale – e tra le prime cantautrici con il velo religioso spiccava una certa suor Sorriso, oggi si contano centinaia e forse migliaia di religiose anziane, che sono una vera finestra aperta sul Cielo, la cui serenità racconta da sola la bellezza di una vita spesa per il Signore nel servizio ai piccoli e ai poveri.
Per noi figlie dell’oratorio, per lo stile gioviale che ci contraddistingue – non solo nella fase della nostra vita allietata da attività apostoliche – le parole del papa sono una conferma, un incoraggiamento e, se fosse necessario, anche una occasione di verifica.