Far Pasqua!

Già da qualche domenica, prima di Pasqua, don Vincenzo ricordava ai suoi fedeli il precetto di «far pasqua» e comunicava i tempi e le modalità. In quel periodo nulla e nessuno riusciva a farlo assentare dalla parrocchia: voleva essere presente in qualsiasi ora del giorno, disponibile per chiunque si avvicinasse alla chiesa per chiedere la confessione e la comunione.

La maggior parte della sua gente, un po’ per tradizione e un po’ per rispettare le raccomandazioni dei propri padri, faceva pasqua in modo formale, quasi fosse un lasciapassare perché le benedizioni del Signore scendessero abbondanti sulle proprie famiglie e sul proprio lavoro. C’erano il ramoscello di ulivo che teneva lontane la grandine, il santino pasquale infilato nel portafoglio che assicurava buoni affari, l’acqua benedetta nell’acquasantiera in testa al letto  in cui si intingevano mattina e sera la punta delle dita per un segno di croce al fine di scongiurare malattie. Piccoli riti che svuotati, però, della vera pratica cristiana erano diventati più scaramantici che di fede.

Don Vincenzo, che nella compilazione delle statistiche richieste dalla Diocesi doveva inserire il numero di quanti tra i suoi fedeli avevano fatto pasqua, sapeva bene che tutto questo non era il termometro della fede e della pratica cristiana della sua comunità.

Per questo agli avvisi univa una calda raccomandazione:

«Certo far Pasqua, venir a Messa alla domenica, dir qualche orazione al giorno è considerato il massimo per gli uomini. Essere un po’ più devote è tutto per le donne.

Nel resto, – evidenziò don Vincenzo –  si dimentica Dio e l’anima, si lasciano libere da ogni freno le proprie inclinazioni cattive, dimenticando che la via al cielo non è quella della superficialità e delle distrazioni…; seguendo la pratica del mondo che sembra non permettere altro modo di vivere. Ma è solo una scusa perché il mondo censura la virtù vostra così distratta, la vostra vita così incoerente e contraddittoria. Quindi non potete imputare al mondo la vostra negligenza! Fate Pasqua per incominciare seriamente a prendervi cura della salvezza delle vostre anime».

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