La Chiesa sotto accusa
«Oggidì la Chiesa è aggravata di accuse. Basta poco per sentire rimbombare contro di lei molte e feroci critiche: escono dalla stampa, dalle cattedre, perfino dai parlamenti. Ahimè! È uno fischio continuo, un rombo crudele. Vi stringete nelle spalle e dite: chi ci difenderà? Il secolo XX darà sepoltura alla Chiesa? Oh! nessuna epoca ha tanto potere: ella deve durare fino alla fine del mondo, destinata a condurre a Dio tutti gli uomini di buona volontà. Come cristiano e come prete piango e gemo per i fedeli cristiani che abbandonano la Chiesa; ma non piango della Chiesa, perché essa è con Gesù Cristo. E se Dio è con la Chiesa chi può stare contro di lei?».
Don Vincenzo pronunciò queste parole in un periodo della storia ecclesiale (a cavallo tra i secoli XIX e XX) non meno difficile e turbolento di quello attuale, non solo per l’accanimento dei nemici, ma anche per le responsabilità degli uomini di Chiesa.
Ciò che rende la Chiesa preda facile delle critiche non sono tanto i peccati e gli errori dei singoli ma l’indifferenza dei molti.
Sostiene p. Amedeo Cencini (Avvenire 20.02.2019) che «Lo scandalo di pochi è la conseguenza della mediocrità di molti. Non basta quindi la tolleranza zero, ma occorre crescere nella coscienza della responsabilità collettiva».
Se, per Grazia non ci troviamo nelle file di quanti disonorano la Chiesa, sorretti dalla stessa Grazia, non offriamoci ad ingrossare le file degli indifferenti, che possono impunemente screditarla!