Cuore aperto sul Sinodo (6)

I lavori del Sinodo proseguono sulla seconda parte dell’Instrumentum Laboris che parla dell’accompagnamento dei giovani. Chi accompagna ha il dovere di essere testimone credibile, di avere una fede solida, è chiamato ad ascoltare, consigliare e poi farsi da parte con fiducia, esultando per ogni traguardo che i ragazzi raggiungono.

La sfida per la Chiesa è quella di fare una scelta preferenziale ed incisiva per i giovani, andando loro incontro. Ascolto a cuore aperto e interesse concreto sono compito di tutta la comunità cristiana.

Cosa significa questo realmente, e che conseguenze può avere?

Occorre un ripensamento della pastorale vocazionale per ravvivare un cambio di mentalità forse già in atto, ma che ha bisogno di essere più profondo e incisivo, riconoscendo davvero che ciò che importa per rispondere alla chiamata di Dio non è essere sacerdoti, professionisti, genitori, consacrati o single, ma la riscoperta della

Cardinal Reinhard Marx

propria consacrazione battesimale, che accomuna tutti e che è quella che ci abilita tutti ad essere discepoli.

In stretto contatto con un tale ripensamento, va anche la cosiddetta questione femminile, messa in evidenza in aula grazie all’intervento del vescovo tedesco Marx:

«Non possiamo più chiamarci fuori facilmente da certi discorsi e dobbiamo imparare nuovamente una cultura del dibattito per essere presenti nel dibattito pubblico in modo argomentato sulle principali questioni fondamentali dell’esistenza umana come la sessualità, i ruoli delle donne e degli uomini e i rapporti umani. Dobbiamo affrontare le domande spesso scomode e impazienti di giovani sulla parità di diritti delle donne nella Chiesa. E dobbiamo, per credibilità propria, aumentare molto di più le donne in ruoli di leadership a tutti i livelli della chiesa, dalla parrocchia fino ai livelli della diocesi, della Conferenza episcopale e dello stesso Vaticano.Dobbiamo davvero volerlo e realizzarlo! L’impressione che la Chiesa, quando si tratta di potere, in ultima analisi è Chiesa maschile, deve essere superata. Altrimenti le giovani donne non vi potranno trovare nessuna reale possibilità creativa. È giunto il momento!». 

I ragazzi e le giovani cercano autenticità e coerenza e uno dei modi per rispondere a questa esigenza è quello di dimostrare che davvero il potere è servizio e non dominio, che è possibile condividerlo e farne uno strumento per il bene degli altri e non per la propria affermazione, che è doveroso uno stile più evangelico anche nella gestione della leadership. Il Sinodo non può certo essere la panacea di tutti i mali, ma è una imperdibile occasione per fare passi concreti in un percorso di rinnovamento del volto della Chiesa. Il Signore ci doni di sfruttarla.

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