Cuore aperto sul Sinodo (3)
Nel pomeriggio di ieri il Papa e i padri sinodali hanno incontrato i giovani nell’aula Paolo VI che si presentava gremita nonostante il clima imperverso e poco favorevole agli spostamenti. Nel suo stile informale e immediato, Francesco ha dialogato con loro: ha ascoltato le loro storie, ha gustato le loro esibizioni, ha accolto le loro domande e alla fine ha suggerito alcune riflessioni che, se ascoltate con onestà, non possono non portare noi adulti a fare un esame di coscienza autentico e sincero.
In primo luogo, il pontefice ha evidenziato l’importanza della coerenza per essere credibili:
«Se sei cristiano, prendi le Beatitudini e mettile in pratica. E se sei un uomo o una donna che hai dato la vita, l’hai consacrata, segui la strada delle Beatitudini. Non la strada della mondanità, la strada del clericalismo, che è una delle perversioni più brutte della Chiesa. Coerenza di vita».
Francesco ha poi fatto riferimento al potere: «Gesù ci ha detto che il potere è il servizio: il vero potere è servire. Altrimenti è egoismo, è abbassare l’altro, non lasciarlo crescere, è dominare, fare schiavi, non gente matura. Il potere è per far crescere la gente, per farsi servitori della gente».
Ancora, rivolgendosi ai ragazzi con forza li ha invitati a volare alto: «Per favore, voi, giovani, ragazzi e ragazze, voi non avete prezzo! Non siete merce all’asta! Per favore, non lasciatevi comprare, non lasciatevi sedurre, non lasciatevi schiavizzare dalle colonizzazioni ideologiche che ci mettono idee nella testa e alla fine diventiamo schiavi, dipendenti, falliti nella vita. Innamoratevi di questa libertà, che è quella che offre Gesù».
Le parole del papa rivolte ai giovani sono un richiamo agli adulti perché camminino al fianco dei giovani, siano persone coerenti, lontane dalle logiche di potere e innamorate del Vangelo. Il Vangelo si diffonde per contagio.