Vieni, soffio di vita!
Pentecoste è la festa delle porte che si spalancano anche se sbarrate, per paura, all’interno!
È la festa della trasformazione dei pusillanimi in persone «ubriache» di coraggio.
È la festa del fuoco che si riaccende e dilaga e che non potrà più essere uno stoppino fumigante.
Se è stato così per gli Apostoli che cosa ci induce a dubitare che non possa accadere ancora oggi per me, per te, per la mia comunità, per la tua, per la Chiesa?
Dice San Vincenzo Grossi che già nel Battesimo ognuno ha ricevuto la multiforme grazia di Dio, ma suggerisce «di chiedere e d’aspettarsi – appunto – i doni dello Spirito Santo, e dopo d’averli domandati, ascoltarli ed ubbidirli».
In particolare quando parla delle ispirazioni, che egli definisce «lo Spirito Santo in azione», consiglia che «non possiamo fissare il tempo, il luogo, l’esercizio o l’occasione di queste ispirazioni. Sono un puro dono e noi dobbiamo aver pazienza ed aspettare», come gli apostoli e Maria, in preghiera nel cenacolo.
Vieni, soffio vita,
trasmetti ora su di noi
il respiro ampio e profondo di Dio,
l’ossigeno del cielo,
il principio vitale
che fa diverso e unico il modo di amare
e che spalanca orizzonti.
Come dice san Vincenzo: che abbiamo la grazia di saper aspettare il dono dello Spirito che arriva come e quando vuole in totale libertà e gratuità e dopo obbedire in piena fiducia a quello che abbiamo ricevuto! Amen!