Il carisma: una diaconia al Vangelo!
Ci sono pervenute alcune riflessioni che, per il loro contenuto, ci sembrano interessanti e pertanto le condividiamo con i lettori e le lettrici perché possono essere motivo di approfondimento, considerazione e magari confronto a più voci…
Come risponde il Carisma delle Figlie dell’Oratorio all’indissolubilità tra «consacrazione e missione»?
L’intuizione di San Vincenzo Grossi continua ad avere una sua ragion d’essere nell’oggi della Chiesa? Ha ancora uno spazio di fecondità nella Chiesa?
È ormai di routine chiedersi se il Carisma è attuale e, considerate le molte potenzialità presenti in esso, sembra ovvio dichiarare la sua attualità.
Ma non si può sottrarre a una condizione storica: un Carisma è tale se si concretizza nella diaconia al Vangelo.
La sussidiarietà ai parroci per più di un secolo è stata la caratteristica originale e propria delle Figlie dell’Oratorio, come la dedizione alla gioventù femminile. Oggi questi due servizi sono svolti con competenza e generosità anche dai laici impegnati nella pastorale parrocchiale e giovanile.
Che cosa fa la differenza tra la presenza di una figlia dell’oratorio e di un operatore pastorale laico in parrocchia?
L’indissolubilità tra la consacrazione e la missione,vissuta ogni giorno, per tutta la vita, e che si concretizza nell’oblatività e nello «spirito di collaborazione», che sottostanno al servizio apostolico.
L’apostolato, si sa, va oltre l’attività apostolica, per cui è lo spirito dell’Istituto che anima e sorregge anche il gesto più semplice, anche la sola presenza tra la gioventù e in parrocchia.
Così come c’è una collaborazione che non è solo «sussidiarietà» ma è promozione della comunione tra i diversi carismi presenti nella chiesa locale, il ministero ordinato, la missione dei laici, dei religiosi e della famiglia.
Don Vincenzo, ma prima di lui san Paolo, parlava di giunture nella Chiesa. Forse in questa immagine possiamo rivisitare la nostra missione di sempre, quella cioè di «cooperatrici», nel suo significato più ampio e profondo.
Riappropriamoci della nostra missione nella parrocchia! Non perché ci sia stata rubata, ma per rimetterla in campo per quello che è e non solo per quello che fa.