La bellezza del creato, un eccesso dell’amore di Dio!

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Don Vincenzo era un uomo concreto e poco incline ai sentimentalismi, ma, quando le preoccupazioni ora pastorali, ora organizzative e anche quelle amministrative gli concedevano una pausa, non si negava il piacere di ammirare  la campagna della bassa, bella, anche se ciclicamente sempre uguale e piatta. Quando gli succedeva, all’improvviso, quasi sorpreso, ne coglieva, tutta l’originalità, l’armonia e la novità, di più: la preziosità.

papaveri-e-granoSi riempiva l’anima di colori, da quello più prepotente dei papaveri che infestavano i campi di grano quasi maturo al grigio cupo della terra arata… e di profumi, da quello intenso dell’erba appena tagliata a quello quasi impercettibile delle viti in fiore.terra-arata

E in quella graziosa varietà di fiori e di erbe» si sentiva come circondato da mille benefici e favori, e considerava un dono  tutto quanto vedeva intorno a sé di bello e di grande. E alla sera mentre rientrava in canonica, se la nebbia non glielo impediva, poteva alzare lo sguardo verso il cielo e scorgere le stelle, le diverse costellazioni, e tanta armonia e bellezza lo affascinavano.

Chissà, forse pensava, se Adamo nel giardino dell’Eden aveva provato le sue stesse emozioni e sensazioni?

«Chi li ha creati? Il Signore.

 Per chi? Per l’uomo».

E pregava col più vivo entusiasmo e tenero affetto :«Dio buono, tutto questo mi parla di te! Mi invita ad amarti, mi rimprovera la mia ingratitudine; tu hai creato ogni cosa per me, e fra tanti benefici e fra tanti doni della Tua provvida mano, il mio cuore rimane freddo, insensibile.

Possa renderti amore per amore, corrispondere alle Tue grazie con l’affetto del  mio cuore. L’amore che, tu, Dio mi porti non è inoperoso, inefficace, consistente in sole parole ed in affetti sterili, come per lo più è  quello che si portano fra loro le persone; ma è un amore sommamente benefico, amore che Ti ha spinto a dare quasi in eccessi per noi!»

StampaL’aver creato, all’inizio, un giardino con ogni sorta di piante, non fu un eccesso da parte di Dio, ma lo fu invece averlo messo completamente a disposizione di Adamo e continuare a donarlo all’umanità come la casa  più confortevole e accogliente.

È sufficiente che Dio pensi all’uomo, per fare qualcosa di buono per lui!

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  1. Mi piace pensare a san Vincenzo, che sa darsi uno spazio per contemplare, che sceglie di prendersi un tempo per riempire lo sguardo e il cuore… nella consapevolezza che “tutto è per l’uomo”. Credo che questa consapevolezza dei “benefici” nati dall’amore di Dio per l’uomo sia stata l’anima del suo apostolato e del suo stile di pastore. Che Vincenzo ci doni la grazia di uno sguardo contemplativo della creazione e della realtà per saper intravedere l’amore di Dio e di un cuore coraggioso nel rispondere con amore a questo Amore!