In Maria Immacolata, una nuova creazione
San Vincenzo Grossi, sotto l’influsso e l’enfasi del dogma dell’Immacolata Concezione proclamato nel 1854, lasciò un certo numero di conferenze in cui approfondisce e spiega al popolo le prerogative di Maria Immacolata.
Ne rileggiamo insieme una del 1876.
Nell’immacolata concezione di Maria – pensava don Vincenzo – Dio rinnova lo spettacolo del sesto giorno della creazione.
«”Faciamus hominem ad imaginem et similitudinem nostram”, cioè: facciamo una creatura a nostra immagine e somiglianza, racconta la Sacra Scrittura.
Anche nella «creazione» della Vergine Immacolata fa come la prima volta: guarda se stesso e dalle sue mani esce un nuovo capolavoro.
Soffia sul viso ammirabile di Maria lo stesso spirito che aveva animato il primo Adamo; mette nel cuore di Maria la rettitudine originaria, posta in Adamo.
Maria è la nostra Eva le cui inclinazioni sono sante e i cui affetti sono rivolti a Dio; Maria è il tempio mai profanato; è il Santa Sanctorum ove Dio ha posto la sua presenza.
O Adamo! O Eva!
Il Signore vi parlava a faccia a faccia nel paradiso terrestre, e si compiaceva di voi; ed ecco che Egli sembra trovare nella nuova creatura, Maria, maggiori delizie, esaltandole con trasporto: Ecce tu pulcra es, amica mea; tota pulcra es.
Iddio che trova delle imperfezioni nelle intelligenze che circondano il suo trono, trova invece il cuore di Maria senza macchia: macula non est in te; perfetto: una est colomba mea, perfecta mea.
Gli angeli contemplano questa creatura novella, e vedendola, s’arrestano pieni d’ammirazione ed esclamano: quae est ista? Che è questa opera di Dio più bella della luna, più dolce dell’aurora, più risplendente del sole: pulcra ut lunam, quasi aurora consurgens, electa ut sol?»
E noi come guardiamo la Vergine Immacolata?
“Sono la serva del Signore si compia in me secondo la tua parola” Solo chi si sa infinitamente amato e ama é capace di farsi servo nell’amore e per l’amore, Il si di Maria nell’amore ha la forza della nuova creazione! Maria Immacolata ci doni la grazia di essere servi nell’amore, servi dell’amore!
La festa del Sì di Maria, per logica, dovrebbe essere quella dell’Annunciazione, ma lo celebriamo anche in questa solennità, nel qual caso è Dio che pronuncia il suo Sì su di lei. E’ come se dicesse: “Sì, è lei, proprio lei che scelgo come madre di mio Figlio e per questo la preservo dalla colpa del peccato originale”.
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