Ha soccorso Israele (Lc 1,54)

Pensieri sul Magnificat liberamente tratti da alcune tracce di san Vincenzo sul tema (3)

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«Ha soccorso Israele, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre» (Lc 1,54)

Mentre don Vincenzo incensava l’altare, secondo il rito dei vespri solenni, ebbe la sensazione che Maria avesse ancora qualcosa da dirgli. E infatti…

«Dio, attraverso il suo Figlio, che nascerà da me,  compirà le sue promesse di misericordia per il suo popolo e per quanti per la fede saranno discendenti di Abramo».

Don Vincenzo non riuscì più ad esprimersi in prima persona. Sentiva di appartenere ad una discendenza nella quale gli era stata affidata una comunità e incominciò a pregare per tutti.

«Sì, o Maria, noi siamo ignoranti, pieni di peccato e di corruzione. Donaci il tuo Figlio perché ci illumini e ci rigeneri nella fede, con i doni della sua grazia».

«La fede in Gesù, mio Figlio, trasformerà il mondo! – completò Maria – Questa è l’opera da compiere: credere che Lui stesso si occupa della vostra santificazione, che fortifica la vostra volontà nel bene, che vi libera dal male».

«O Maria – concluse don Vincenzo – ti ringraziamo per il modo con cui hai vissuto la tua fede, concedici di amare Gesù come lo hai amato tu, con il cuore di madre. Crediamo che oggi sei partecipe della gloria del tuo Figlio e che puoi esaudire le nostre richieste.

Amen».

Il suono dell’organo che sembrava aver avuto un crescendo di solennità nel corso del canto del Magnificat, all’improvviso tacque. Don Vincenzo intonò le preci invitando i fedeli ad invocare l’imminente venuta di Gesù che avrebbero celebrato nel Natale ormai alle porte.

Maria lo avrebbe patrocinato, perché anche Lei aveva un ruolo nel compimento delle promesse.

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