Il profumo delle nostre case

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Ancora dall’Acquedotto…. Ancora una riflessione di don Riccardo…

Non so quale profumo si senta nelle nostre case: quello di pulito? Quello di un buon cibo? Quello dei fiori, delle essenze o dei profumi di cui ci cospargiamo? C’è però un profumo che supera tutti questi e che lo sa riconoscere solo un cuore e una mente semplice e raffinata nello stesso tempo: è il profumo della santità.

È il profumo che nelle comunità delle suore Figlie dell’Oratorio si è sentito soprattutto in questi giorni in cui la Chiesa ha fatto memoria della vita di san Vincenzo. Un profumo quotidiano, fatto delle cose di tutti i giorni ma che nello stesso tempo ha saputo rendere presente l’Altro, come hanno fatto i santi nella loro vita.

In questi giorni per l’Acquedotto Felice si espande la scia di un profumo che ha origine nel far festa, fatta di preghiera, condivisione, ascolto, buon ridere, gustare, ricordare e tanto altro, tutto per sentire anche oggi la grazia del Signore che continua ad espandersi nel ricordo della vita dei suoi santi «che non muoiono».

Tutti sappiamo che il profumo – e a volte anche qualche odore sgradevole – si «attacca» subito ai vestiti. Ebbene, speriamo che il tessuto dell’arazzo, che raffigura san Vincenzo, collocato in tutte le case delle comunità dove sono presenti le suore Figlie dell’Oratorio, abbia sempre addosso un buon profumo che si lasci sentire da tutti e raggiunga tutti, cancellando con tanta misericordia anche quegli odori di cui a volte non siamo capaci di farne a meno.

Chissà, forse un giorno arriveremo ad avere su di noi un profumo unico che sarà dato dal nostro «unito a quello di Cristo» e allora la nostra casa e le case in cui entreremo parleranno della presenza del Regno.

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