He aquí, hago algo nuevo, ahora acontece; ¿no lo percibís? (Is 43:19)
Carta abierta a la hermana Federica
9 de Julio (Argentina), 14 de octubre 2016
Querida hna Federica:
La primera palabra que me viene a la mente después de haber leído tu reflexión, mientras te preparás para salir rumbo al Ecuador, es «Esperanza»: creer que lo imposible puede ser posible, creer que puede haber una luz tan brillante que haga retroceder a la oscuridad, es decir: las dudas, los miedos, la incertidumbre, la desconfianza que en este momento ocupan tu alma.
No te imagines que este proceso pueda ser como la aurora donde el pasaje de la noche al día es gradual, casi imperceptible y lleno de poesía. Es una lucha, que tiene lugar en el corazón humano y no es sin dolor porque la oscuridad en cualquier manera se presente o se llame, espera siempre detrás de la esquina a su víctima, para corromper la bondad y sacar afuera todos los miedos. Es una continua batalla en la cual el bien y el mal, la luz y la oscuridad, la vida y la muerte se enfrentan en modo inquietante. Y no se puede tener el pie en dos zapatos: siempre hay que elegir. Te digo todo esto porque en mi experiencia de misión en tierra ecuatoriana, justamente a Quito donde vas a ir vos entendí que la misión es entrar en el tiempo del Espíritu, un tiempo donde el amor que recibiste se hace carne y huesos, se hace concreto en vos y a través de tu servicio como en los Hechos de los Apóstoles. Es el amor que hemos visto en la Cruz! Jesús de Nazareth ocupa tu lugar en la muerte que te tocaba a vos para que vos puedas sentirte continuamente amada hasta el «fondo», gratuitamente! Se te sentís amada así empezás a amar de la misma manera y podes llevar el “peso” de la realidad, de las personas, de las situaciones y entender las cosas que antes no entendías. Elegí de entrar en el misterio Pascual en esa lucha de la que ya te hable, pero sin dejarte corromper por la oscuridad. Podrás entonces enfrentar todos los miedos incluso el miedo de la muerte, porque hay una razón para vivir. Para mí fue llevar a los jóvenes de Carcelén Bajo a encontrar al Maestro.
Otro motivo que te permite estar de pie en la oscuridad es que el Maestro resucita su amor a través de la vida de las personas que amás y servís, en este caso de los mismos jóvenes. Sus gestos de generosidad, de coraje, de libertad, de amor gratuito, de ternura me han hecho sentir, mejor dicho, tocar con mano que Él es el Emanuel, uno que está conmigo, con vos y no permite que la oscuridad nos convierta en algo que no somos. Quien no ama no puede entender esto.
Querida hna Federica, la luz y la oscuridad, el bien y el mal están ahí, siempre ahí, a tu alcance; lo que vos elijas tendrá el poder de decidir sobre vos y sobre aquellos a los que amarás. Vos podés ser esa luz que hace retroceder a la oscuridad que amenaza la vida. En la batalla del alma, hay que elegir. Ahora te toca a vos vivir el tiempo del Espíritu, el tiempo de la concretización del amor. Buen Camino! Buena Elección!
hna Gabriela Rios
Gracias Hermana Gabriela por tu estar, y apostar cada día por el otro aunque no haya motivos para hacerlo, por enseñarnos a dar pequeños pasos y que con el tiempo fue y es recorrer más allá de mi historia para caminar en la historia de otros jóvenes que tienen las mismas dudas, miedos,y dejamos que el tiempo y el mal nos consuma; gracias porque a través de tu historia hiciste de la nuestra una página sagrada, no sólo leer q alguien te ama sino vivir desde el corazón y la realidad a través de tu esencia… nos inspiras eres como el remedio necesario para salvarnos… todo esto hace que con muchos deseos oremos por la llegada de una religiosa-hermana que comparta con los jóvenes en la Parroquia San Lucas de Carcelen Bajo… son muchos los jóvenes que desean vivir esta experiencia nunca será suficiente y siempre esperamos esa palabra diversa que nos despierte y nos acoja… una frase de una adolescente fue: “quiero sentir lo que ustedes sienten”, en relación ha ésta aventura con el Maestro.
Cara Johanna, perché un numero maggiore di lettori possa comprendere il commento da te riportato nella tua lingua, abbiamo pensato di offrire una traduzione che speriamo risulti fedele al messaggio del tuo scritto. La riportiamo di seguito:
Grazie, suor Gabriela per essere stata con noi, e per aver continuato a starci ogni giorno, disponibile, senza alcun interesse nel farlo se non quello di insegnarci a “camminare” dietro il Maestro. Ci hai indicato molte volte che bisogna andar oltre la nostra storia particolare per camminare accanto a tanti giovani che hanno i nostri stessi dubbi e paure che nel tempo possono consumarci. Ti ringraziamo perché attraverso la tua esperienza di incontro con il Maestro ci hai contagiato, perché anche la nostra sia una storia sacra. Ti ringraziamo per averci ripetuto all’infinito che c’è Qualcuno che ci ama e che la vita si vive alla luce di questo amore che ne è anche l’essenza e che è il modo più efficace per liberarci dalle nostre prigionie. L’aver sperimentato tutto questo ci spinge a pregare per l’arrivo della nuova suora perché possa accompagnare i giovani della parrocchia di San Luca di Carcelen Bajo. Sono molti, infatti, i giovani che desiderano vivere questa esperienza con il Maestro. Ci auguriamo che la Parola del Signore così diversa dalle tante parole che ascoltiamo ci scuota e ci accolga. Un adolescente, vedendoci, ci ha detto: ”Desidero sentire anch’io ciò che sentite voi!”, in relazione all’avventura con il Maestro.
Carissima Gabriela,
ti ringrazio di cuore per le tue parole di incoraggiamento e di sprone per questo passaggio nuovo che mi attende. Come ho già scritto proprio qui su questo blog, il vero e unico motivo per cui parto è Lui, il Maestro, e la gratuità del Suo amore nei miei confronti. Solo Lui è in grado di far attraversare l’oceano a una come me, che per come sono fatta me ne starei in un cantuccio senza correr rischi e senza scomodarmi troppo.
Solo Lui è capace di far guardare le mie paure negli occhi, senza averne paura (scusa il gioco di parole!), solo la Verità del Suo amore rende libero il mio cuore per “andare oltre”, libero di non preoccuparsi troppo di me stessa e di quel che mi aspetta.
In questi giorni sto incontrando tanti gruppi di ragazzi e di giovani, che mi chiedono cosa significa per me “missione”. E sempre inizio gli incontri con loro dicendo che missione per me è DONO. Dono anzitutto ricevuto. Sento che poter partire per Quito è un regalo grande alla mia vita, un ulteriore segno della benevolenza di Dio nei miei confronti. So che questo non significa che sarà tutto semplice e in discesa. Metto in conto la fatica e le difficoltà, che però non tolgono a questa esperienza che mi aspetta l’essere un’occasione di crescita e di arricchimento, mio e di chi incontrerò.
Sento il desiderio e la responsabilità nei confronti dei giovani che tu hai conosciuto e formato e anche di quelli che verranno dopo di loro. Cammineremo insieme alla continua scoperta e riscoperta dell’Amore e della Gratuità e Libertà che sgorgano dal sentirsi amati fino alla morte e nella morte. Ti ringrazio per quello che hai seminato nei loro cuori e nelle loro vite e faccio mie le parole che ha pronunciato Gesù dopo l’incontro con la donna di Samaria:
«Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro».
A Carcelen Bajo i campi già biondeggiano… e io subentrerò nel tuo lavoro, col desiderio di non renderlo vano e di goderne insieme con te, che hai seminato senza riserve.
Buena Vida mi Hermana! Y gracias por todos!
Stavo “camminando” attraverso il blog, quando improvvisamente ho letto questa lettera … il gesto di suor Gabriela rende i lettori molto eccitati, ma senza dubbio suor Federica mette uno specchio di fronte a chi legge la sua risposta.
Soprattutto questa parte:
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Grazie mille sorelle, per aver condiviso questa bellissima lettera e commenti. E mille scuse per i miei commenti ma sicuramente in ritardo, adesso leggendo mi ha commosso. Benedizioni a tutti.
“La vìa è aperta: Bisogna andare”. Benedizioni a tutti.
Salve M. Auxiliadora! Ho visto il commento e credo che nello scrivere hai saltato una parte che doveva andare tra le virgolette che in realtà sono rimaste vuote (come puoi vedere. Forse potresti completare la citazione??? Grazie