«Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore» (Lc 12,34)
Don Vincenzo alimentò l’entusiasmo e la passione missionaria prima di tutto con l’informazione e poi con una collaborazione concreta.
Ricostituitasi la Congregazione di Propaganda Fide si abbonò alle riviste e ai bollettini che diffondevano le notizie sulla attività missionaria della Chiesa. Non perdeva la lettura degli Annali che oltre a raccontare gli sviluppi, davano informazioni sui popoli che venivano a contatto con la fede cristiana. Era aggiornatissimo circa il movimento missionario e lo seguiva anche attraverso delle carte geografiche ed un atlante. Nelle lunghe serate invernali, quando non era attorniato dai giovani, sul tavolo della cucina da un lato apriva i bollettini con i racconti e i resoconti e dall’altra l’atlante che mostrava in tutta la sua sinteticità grafica la realtà appena descritta e, alla luce fioca di una candela, percorreva con il dito sulle grandi pagine le virtuali distanze, alla ricerca di nomi nuovi e insoliti. Non intendeva lasciare alla fantasia di divagare e di considerare le notizie come semplici racconti di intrattenimento anche se edificante. Dietro ai nomi dei missionari c’erano evangelizzatori disposti a fatiche e sacrifici per amore del Vangelo e dei popoli presso i quali si erano recati. Dietro ai nomi di regioni e città c’erano fiumi di persone sfruttate in nome della colonizzazione, e che nell’incontro con il Vangelo potevano trovare la propria liberazione a volte umana, sicuramente spirituale. Il coinvolgimento nelle considerazioni e nella ricerca era tale e tanto che non si rendeva conto delle ore che passavano: era per lui un sollievo ma non una divagazione, perché la conoscenza lo coinvolgeva a portare nella preghiera e nella rinuncia personale quanto aveva scoperto.
La sua sobrietà di vita aveva anche lo scopo di sostenere le opere missionarie. Più testimoni parlano di un libretto trovato alla sua morte con 20 mila lire di risparmi da consegnare al Seminario delle MISSIONI ESTERE di Milano. È importante la scoperta di questa somma che egli aveva accumulato, – immaginiamo che non fosse l’unica e l’ultima destinata a questo scopo – soprattutto considerando che nella sua vita dovette continuamente sostenere l’Istituto da lui fondato al quale indirizzava quasi tutti suoi proventi. Gli stavano a cuore le suore, ma altrettanto la diffusione delle missione a cui collaborava forse con una misura leggermente più generosa, come risulta dalle testimonianze.
L’argomento della propagazione della fede o missione ad gentes non fu per don Vincenzo un hobby personale che coltivò privatamente e che, nato da lui, si esauriva in lui. Ne parlava ai suoi fedeli frequentemente sia a Regona che a Vicobellignano coinvolgendoli nella preghiera per i missionari e nel sostegno economico, istituendo tra i suoi parrocchiani l’Opera per la santa Infanzia.
Lui stesso racconta in una pagina manoscritta, del suo rammarico quando, parroco a Regona, in occasione della raccolta dei fondi per le missioni, la sua parrocchia era soltanto al sesto posto nella lista diocesana delle parrocchie che avevano dato il proprio contributo per le opere missionarie. Oggettivamente era da considerare una graduatoria di cui vantarsi come parroco, considerando che Regona era una piccola pieve tra le 222 parrocchie diocesane, molte delle quali ben più illustri per numero di fedeli e possibilità economiche. Che cosa si aspettava don Vincenzo dai suoi fedeli, poveri contadini? Un primo posto nella carità, nella sensibilità missionaria, nella generosità. «Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore» (Lc 12,34). Era questa l’ambizione che animava don Vincenzo nel voler vedere Regona tra le parrocchie più generose: considerare la diffusione del Regno di Dio il bene più prezioso.
Mi commuove vedere questo interesse e questa passione per tutto quello che riguardava la missione ad gentes, da parte di san Vincenzo. Questa sua sensibilità missionaria, questa sua dedizione per il Regno e per l’evangelizzazione allarga il cuore e ossigena a pieno i polmoni! Chiediamo per sua intercessione la grazia di essere aperte e disponibili all’annuncio missionario!