Parroco a Regona (4)

IMG_8220 (640x472)A Regona non lasciai nulla di intentato per promuovere la fede nella mia gente. Organizzai una missione popolare dopo solo tre anni dal mio arrivo e mi sembrò avesse raggiunto il suo scopo perché confermò e consolidò il ritorno ai sacramenti e l’assiduità alla formazione.

Quando il Vescovo mi annunciò che sarebbe venuto a Regona per la visita pastorale, non ebbi timore, perché la vita e la pratica religiosa incominciavano a dare segni di ripresa.

Seppi dal segretario che il Vescovo fu ben impressionato dall’incontro con la popolazione, soprattutto dalla istruzione cristiana dei bambini. E pensare che a me sembrava di essere dispersivo con quel mio modo di intrattenerli con il gioco e con altre iniziative. Animatori

Era sicuramente la via da continuare a percorrere se anche il Vescovo ne apprezzava i frutti.

Un giorno un mio confratello in una riunione del clero di zona mi nominò non so se per elogiarmi o se per altro. All’inizio le sue parole sembravano esprimere una sorta di diffidenza sul mio metodo pastorale, ma concluse che non sapeva spiegarsi come mai in poco tempo Regona era diventata il conventino della zona, perché la quasi totalità delle persone, uomini e donne, partecipavano alla vita della parrocchia con la medesima assiduità e fedeltà.

Non ebbi alcuna reazione, abituato com’ero ad un severo autocontrollo, ma dentro di me riconobbi come vera la sua conclusione. Anch’io ero sorpreso per la vitalità  spirituale della mia comunità e la attribuii all’opera di Dio che domandavo nei lunghi tempi che dedicavo alla preghiera.particolare lettera Bonomelli

Quando stava per concludersi il decimo anno del mio ministero a Regona, mi giunse, inaspettata, una lettera personale del Vescovo. La lessi d’un fiato e alla fine una sola parola rimase scolpita nella mia mente: «Ve lo comando». Il Vescovo mi chiedeva di lasciare Regona, la mia parrocchia, il mio conventino, la mia gente e anche se ancora informe e segreto, un mio piccolo progetto di vita religiosa con alcune donne che avevo seguito da tempo nella direzione spirituale.in-ginocchio

Piansi, anche senza lacrime. Ebbi bisogno di alcuni giorni per riprendere la lucidità e la serenità. Tutto quello che avevo iniziato era stato preceduto dall’azione dello Spirito e ora che mi veniva chiesto di lasciare tutto, ero certo che non si sarebbe disperso come pula al vento, perché Dio stesso lo avrebbe portato a compimento.

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