Le mie radici
Iniziamo con questo post il racconto biografico di san Vincenzo, come narrato da lui stesso.
La mia vicenda umana inizia a Pizzighettone, un borgo che si estende al di qua e al di là dell’ Adda, proprio dove il fiume segna il confine tra le province e le diocesi di Lodi e di Cremona. Una storia davvero piccola, la mia, se la si confronta con le vicende politiche del Risorgimento italiano, nel cui periodo è vissuta la mia famiglia e siamo divenuti adulti noi figli.
Una storia ugualmente piccola anche se paragonata a quella di Pizzighettone.
Le mura che circondano il mio paese e la torre che sembra fargli da guardia, sono lì a testimoniare che molti potentati vi hanno esercitato il loro potere, ma soprattutto che, per la sua posizione strategica, ha fatto gola a molti, per cui il signore di turno che riusciva a farne una propria roccaforte, doveva costruirsi delle difese più sicure di quelle precedenti.
La mia infanzia e adolescenza sono state caratterizzate dalla presenza in paese di molti militari: erano soldati mercenari al servizio dell’impero austriaco. Io non capivo la loro lingua e non tutti erano cattolici. Le loro esercitazioni richiamavano la curiosità di noi bambini che spiavamo da dietro le siepi.
Davanti a casa mia si apriva una grande piazza detta appunta Piazza d’Armi dove ogni tanto tutti i militari e i loro superiori, stretti nelle loro divise e appesantiti dalle loro armature, si radunavano, e offrivano agli abitanti dei piccoli spettacoli che non erano altro che sfilate. La popolazione si sentiva al sicuro perché dopo tutto, questi militari ci facevano da guardia e mantenevano l’ordine pubblico, ma in famiglia invitavano, soprattutto le ragazze, a non dare loro confidenza.
Io ero attratto da queste presenze, mi sarebbe piaciuto scambiare qualche parola con loro, capire le loro usanze, la loro religione, la loro cultura. Mi incuriosiva tutto di loro e mentre li osservavo immaginavo i loro villaggi di origine e le loro famiglie. In paese si diceva che venivano dal Nord Europa e quando andavo a scuola mi fermavo davanti alla carta geografica appesa alla parete dell’aula e scrutavo appunto le nazioni che si trovavano oltre i confini dell’impero austro-ungarico.
E mi sentivo attratto a raggiungerle. Ma come? E se fossi diventato missionario?
Custodire e rivisitare le proprie radici, saper ritornare dove tutto ha dato inizio….. per guardare con stupore e gratitudine e riconoscere il mistero di gratuitá che circonda la nostra vita! San Vincenzo ci doni la grazia di questo sguardo saggio sulla propria storia personale!