Semina e raccolto…
Don Vincenzo si rendeva conto che la sua predicazione era esigente: non era nel suo stile ammorbidire la parola del Vangelo, né cercare vie traverse per rendere accettabile gli insegnamenti della Chiesa! Sapeva, però, che la rinuncia, che con frequenza raccomandava,non era fine a se stessa e desiderava che questa verità arrivasse al cuore dei suoi fedeli e soprattutto dei suoi penitenti.
Mentre tornava a piedi da Casalmaggiore, il suo sguardo corse sui campi di grano ormai maturo e pronto per la mietitura, e fu illuminato da questa immagine: pensò che avrebbe potuto aiutarlo a far comprendere a tutti in modo semplice ma chiaro quello che gli stava a cuore.
«Vedete il contadino? Non crede di perdere il grano che affida alla terra nel seminarlo…!»
Quei campi di grano erano la prova certa di questo! A suo tempo, infatti, il contadino aveva sparso il seme a larghe mani sul terreno perché era certo che il grembo della terra sarebbe stato generoso con lui e gli avrebbe donato, dopo un tempo di apparente privazione e di attesa, una messe sicuramente non meno del 30 o del 40 per cento e forse più. Lo aveva meditato sul Vangelo, ma la vita dei suoi parrocchiani glielo aveva insegnato. Ed era sotto gli occhi di tutti! Aveva colto sui visi e nelle parole dei suoi parrocchiani la soddisfazione per l’abbondante raccolto di grano che si prospettava e l’attesa serena e fiduciosa per la imminente mietitura.
«Allo stesso modo la ricompensa del rinunciamento è Dio, è Gesù Cristo posseduto nel tempo per la grazia e nell’eternità per la gloria. Chi porta la croce e segue Gesù Cristo, arriva infallibilmente a Gesù Cristo».
Ascesi, mortificazione, rinuncia sono la porta aperta perché Dio possa donare una gioia più grande e più certa: la comunione con Lui.
Consorte, dal latino vuol dire “che partecipa dalla stessa sorte”….. scegliere di vivere lo stile del Maestro e la sua vita implica aver fatto esperienza che Lui per primo ha accettato di condividere con me, con noi la nostra sorte di peccatori; fare alleanza con Lui ci permette di “partecipare” alla sua sorte e assumere le conseguenze del vangelo nella nostra carne…..san Vincenzo ci doni la grazia di condividere, assumere e partecipare della sorte del Maestro!
Qualche giorno fa leggendo alcuni scritti di don Milani ho fatto tesoro di una frase “quello che curi raccogli”. Bellissimo il parallelismo sull’agricoltura di don Vincenzo e sempre sorprendente è per me constatare quanti uomini e donne di Dio lavorano con passione alla semina e alla cura del popolo di Dio.
Questi “grandi di Dio” ci aiutino sempre nella fase della semina e della cura perché i giovani che incontriamo possano sperimentare l’incontro con Dio.
Grazie care figlie dell’oratorio per questi continui spunti e riflessioni con i quali ci accompagnate e vi “curate” di noi.
Grazie, caro Marco, delle tue condivisioni; grazie delle parole di apprezzamento. Credi, l’interesse che tanti come te stanno mostrando per il blog, è per noi forte incoraggiamento ad approfondire sempre più la figura del nostro santo e condividere le riflessioni che soprattutto i suoi scritti suscitano in noi. Anche questa è “semina”… a far portare frutti ci penserà il vero “Agricoltore”.
Proprio questa mattina nella liturgia ambrosiana è stato proclamato il Vangelo di Luca sulla parabola del seminatore che non guarda dove va la semente si preoccupa che sia sparsa abbondantemente. Grazie a Tutti colore che in qualche modo spendono e spandono la loro semente.