Una sfida per il Giovedì Santo

«Adotta un sacerdote!»

stoleSu una locandina parrocchiale  che riportava le proposte per il Giovedì Santo 2016,  ho  letto questo invito: «Adotta un prete!» Non si tratta ovviamente di una campagna per la raccolta fondi, ma di una iniziativa collegata alla istituzione del sacerdozio che la Chiesa colloca proprio il giovedì, prima della passione e morte di Gesù.

L’adozione di un sacerdote, pertanto, è spirituale, cioè all’insegna della preghiera e dell’offerta, per sostenerlo nella sua vocazione e nel ministero, perché siano secondo il cuore di Cristo e con lo stile che papa Francesco ricorda e suggerisce.

Pur avendo trovato simpatico il lancio di questa campagna pro-sacerdoti, per me Figlia dell’Oratorio, questa proposta non è innovativa perché la relazione spirituale con i sacerdoti è nel DNA del Carisma dell’Istituto. Ma  la accolgo come una sfida a rinvigorire e rimotivare il legame spirituale con i sacerdoti.

A questo proposito, Carlo Pedretti, autore della biografia di suor Maria Caccialanza «Una santa senza aureola», afferma che l’Istituto delle Figlie dell’Oratorio per vocazione e carisma appare il più «prossimo» al ministero parrocchiale. Intuisce l’imprescindibilità di tale relazione quando, approfondendo la ricerca sugli inizi dell’Istituto afferma che si coglie «il transito, insensibile ma reale, della spiritualità dei sacerdoti dediti alla vita pastorale parrocchiale, da loro alle Figlie dell’Oratorio» (Cf pp. 90-91). Così ha fatto don Vincenzo. L’intreccio spirituale e apostolico tra il ministero dei preti e l’attività delle prime comunità si esprimeva nel vissuto quotidiano attraverso la collaborazione nelle «opere di zelo  parrocchiali». Si trattava, però, di una prossimità che chiedeva alle suore di unire alla cooperazione «un vero sussidio spirituale di preghiere per i bisogni dei Sacerdoti», senza escludere anche la dimensione oblativa. Questo era ed è il fine particolare dell’Istituto!

Adozione, prossimità, sussidio spirituale: ci sono tutti gli elementi per vivere il Giovedì Santo da protagoniste!Papa bacia piedi

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  1. San Vincenzo voleva le Figlie dell’Oratorio in mezzo alla gente e umili collaboratrici dei parroci. Una consacrazione vicina al popolo e attenta alla vita dei preti, offrendo la vita per i sacerdoti. Il Fondatore ci doni la grazia di non dimenticare le nostre radici e di rendere sempre piú feconda la sua intuizione originaria.