L’unica finestra illuminata… vegliando per i giovani
Don Vincenzo vedeva i giovani solo la domenica mattina, alla messa, e neppure tutti. Durante la settimana il lavoro dei campi li teneva legati alla terra e poi c’erano gli impegni nelle stalle, in cascina… Se qualche anziano di sera passava all’osteria per una partita a briscola e un quartino, e don Vincenzo coglieva l’occasione per salutarli, ai giovani era precluso anche questo frammento di vita sociale.
Doveva creare qualche occasione per offrire loro argomenti sodi per la loro formazione di uomini e di cristiani! Non era sufficiente che si intendessero di semine e di raccolti o che avessero braccia forti e robuste. Da lì a poco sarebbero divenuti capifamiglia, padri, sarebbero stati coinvolti nella vita sociale del paese e dovevano farlo da cristiani convinti e da uomini maturi. Si propose di organizzare per i giovani un ciclo di conferenze in canonica. Avrebbe magari fatto la proposta di accompagnarle con una briscola anche senza il quartino, per poter avere una partecipazione la più numerosa possibile.
Si sedette, prese carta e penna e incominciò a scrivere alcuni appunti, piccole tracce per questi incontri. Gli sembrava di veder tutti i suoi giovani, seduti attorno al tavolo e, alzando la testa ogni tanto per meglio puntualizzare il pensiero, quasi quasi anche di guardarli negli occhi.
E scrisse: «So che voi amate sopra ogni cosa la vostra famiglia, che più di chiunque stimate vostro padre, che vi dedicate con tutte le vostre forze all’azienda agricola, che ogni vostra premura è perché non manchi nulla ai vostri, ma io vi dico che c’è qualcosa che merita più di tutti e di tutto il vostro amore, stima e premura: è la vostra anima.
Se appena appena pensate alla sua origine non c’è nulla di più grande e di più nobile! Viene dal seno di Dio, perché Dio è padre, ma è anche madre! Non l’ha creata come le altre creature, dando semplicemente un comando. Né l’ha tratta dal fango come ha fatto quando ha creato il corpo dell’uomo. L’anima è il “sospiro amoroso” di Dio in noi. Formata da Dio, non per essere un segno e un esempio del suo potere ma per essere immagine viva e completa di Lui.
Provate a pensare, poi, a quale prezzo è stata salvata! Troppo preziosa perché bastasse poco. È costata tutti i travagli, il sangue e la vita stessa di Gesù.
E a quale fine è chiamata? Vedere un giorno a faccia a faccia il suo Creatore ed il suo Dio in cielo e unirglisi intimamente per tutta l’eternità. Potete ancora pensare di vivere come se non esistesse l’anima?».
La penna continuò a riempire di scrittura minuta la pagina del quaderno.
Quando gli ultimi avventori dell’osteria lasciarono la piazza e l’orologio del campanile diffuse i suoi rintocchi più lunghi, l’unica finestra illuminata era quella del parroco. Vegliava per i giovani.